Alessandro Manzoni – Ipse dixit
“Carneade! Chi era costui?”, ruminava tra sé don Abbondio seduto sul suo seggiolone.
“Carneade! Chi era costui?”, ruminava tra sé don Abbondio seduto sul suo seggiolone.
Dietro le calunnie miei confronti c’è un progetto eversivo.
Sulla Terra non resta che far torto o patirlo. Una feroce forza il mondo possiede.
Non è casuale che l’avvocato che difende il fotografo Zappadu sia un eurodeputato dell’Italia dei Valori. C’è una doppia veste – avvocato e parlamentare – che non si dovrebbe confondere.
Le opere letterarie possono essere intese e fraintese in vari modi. Per lo più l’autore di un’opera non è competente a stabilire in qual punto termina la comprensione dei lettori e dove incomincia il malinteso. Qualche autore ha già trovato lettori per i quali la sua opera era più limpida che per lui stesso. D’altro canto in certi casi anche i malintesi possono essere fecondi.
Uno scrittore deve sapere essere spietato per creare i suoi personaggi, siano mostri, assassini o guerrieri. Gli scrittori peccano scrivendo.
Da quando ho capito che parlare non basta… ho smesso di parlare.