Alessandro Rossini – Ricchezza & Povertà
Se il fine non è la ricchezza, non ci saranno ne ricchi, ne poveri.
Se il fine non è la ricchezza, non ci saranno ne ricchi, ne poveri.
L’abilità è inversamente proporzionale alla furbizia.
Meglio avere avuto che aver da avere.
I soldi… i soldi… come dividono le persone, tutto si riduce a una melodia che fa un duraturo giro sotto mani che tengono strette monete d’oro… che quando cadono fanno il rumore di una caraffa di vino che si rompe lasciando solo parole vuote, che perdono tutta la loro magia, la loro intensità.
Dicesi età dell’oro quella in cui oro non c’era.
C’è da lavorare una vita per mettere da parte il futuro, agli uomini sfugge di raccogliere emozioni o sentimenti illusi dalle ricchezze. Poi per caso li incontri con un sorriso amareggiati dalla povertà che li circonda; non a tutti viene da pensare, che quella luce è un’amara copertura o forse un’apparente gioia che pesa come cento e più solitudini e covano invidia nel loro cuore arido d’amore per la Vita.
L’uomo continua a scavare nella profondità del sottosuolo per cercare l’oro nero. Vede in esso la ricchezza e non comprende che la vera ricchezza la può trovare semplicemente scavando nello sguardo lindo di un bambino.