Alex Fagiolini – Internet
Puoi avere mille volti nel virtuale: esser principe, conte, gentiluomo, mister universo, attore, vampiro o diavolo, ma nella realtà resti sempre e comunque tu.
Puoi avere mille volti nel virtuale: esser principe, conte, gentiluomo, mister universo, attore, vampiro o diavolo, ma nella realtà resti sempre e comunque tu.
Non sopporto fermarmi sulla superficie, sulla prima impressione, sul sentito dire, non l’ho mai fatto perché odio l’apparenza, la superficialità. Una persona la guardo dritta negli occhi e sento, parlo ed osservo. Il corpo e la gestualità parlano più di quanto lo facciano un abito o delle parole. E dietro questo schermo? C’è vita e ci sono persone vere, le leggi tra le righe, le senti, le ascolti in tutte le loro sfumature… basta solo saper guardare.
Le balene non hanno internet perché sono telepatiche.
Facebook e gli altri social network: milioni di solitudini che si incontrano rimanendo sole, per poi sconnettersi e sentirsi ancora più sole.
Sono tutte allieve del web impegnate a studiare il modo migliore per sedurre, per rendersi porche. Leggono poesie, racconti, si immedesimano nel personaggio che stanno interpretando, ma se tutta questa energia la usassero per far rinvigorire l’amore appassito degli anni con il proprio marito non sarebbe male. Peccato che tutto questo sarà solo per il primo morto di sesso dietro uno schermo e che di loro non gliene frega un emerito… e che penserà solo a soddisfare il suo personale piacere.
In internet c’è gente colta ed educata… per dirti una parolaccia scrivono c…o!
Il cyberspazio incarna la più alta libertà di parola. Qualcuno potrà sentirsi offeso, altri potranno apprezzarlo, ma il contenuto di una pagina web è difficile da censurare. Una volta lanciato in rete entra a disposizione di centinaia di milioni di persone. Un diritto d’espressione così illimitato, con dei costi di pubblicazione così bassi, fa del Web una grandissima manifestazione di democrazia. Tutte le voi hanno pari opportunità di ascolto, o almeno così predicano tanto i costituzionalisti quanto le riviste d’affari. Se il Web fosse una rete casuale, potremmo anche essere d’accordo con loro. Ma non lo è. Il risultato fu affascinante del nostro progetto di mappatura fu la scoperta di una totale assenza, nel Web, di democrazia, equità e valori ugualitari. Imparammo che l’unica cosa che la topologia di questa rete permette di vedere sono il miliardo di documenti ivi contenuti. Quando si considera il Web, la domanda fondamentale non è più se le nostre opinioni possono venire pubblicate: certo che possono e, una volta online, diventano accessibili a chiunque, in qualunque parte del mondo, con una semplice connessione Internet. Di fronte alla giungla di documenti che si aggiungono minuto pe minuto, la domanda cruciale è piuttosto la seguente: se lancio un’informazione in rete, qualcuno la noterà? Per esser letti bisogna essere visibili: una banale verità che vale tanto per gli scrittori quanto per gli scienziati. Sul Web la misura della visibilità è il numero di link. Più link puntano alla vostra pagina Web, più siete visibili.