Alexandre Cuissardes – Ateismo
“Ama gli altri come te stesso”. Se dovessimo applicarlo alla lettera qualche mattina strozzeremmo il primo che incontriamo per strada.
“Ama gli altri come te stesso”. Se dovessimo applicarlo alla lettera qualche mattina strozzeremmo il primo che incontriamo per strada.
A volte dietro le sbarre c’è qualcuno migliore di tanta gente fuori, ed anche migliore di chi in carcere ce lo ha mandato.
Come facciamo a dire “mi rifaccio una vita”, la vita è una, quello che è perso è perso, e basta.
Quelli che ci invitano a porgere l’altra guancia si dividono in due categorie. Quelli che tirano gli schiaffi e quelli che non ne hanno mai presi in vita loro.
Io non posso gioire,anzimi sento preso per il culoquando parlanodi grandi indaginiche portano a grandi processi a grandi personaggi,perché non posso non pensarealle tante indaginiche portano al nulla,al dramma quotidiano della malagiustizia,alle offese fatte alla povera gente,agli onesti,agli indifesi.Perché vedo tutti quelli che per mancanza di giustizia muoiono,perdono speranza e dignità.E penso a quelli che invece non pagano maio pagano sempre troppo poco,come se la loro patente di peggiorifosse quasi una garanzia per l’impunità.Io non posso gioireperché la giustizianon nasconde la sua doppia faccia,anzi la ostenta.Una giustizia imponente,potere contro potere,ed una giustizia che fa paurama solo a poveri cristi ed innocenti.
Uno stato degno di questo nome dovrebbe tutelare la vita dei cittadini, non aiutarli a suicidarsi.
Poi vennero le parole e ci resero schiavi, l’obbligo di una risposta per potersi difendere.