Alexandre Cuissardes – Politica
Da parte della gente non ci sono più parole, da parte dei politici non c’è più ritegno.
Da parte della gente non ci sono più parole, da parte dei politici non c’è più ritegno.
Meno politica e più birra, per sorridere di più e dormire più sereni.
Ci può essere lo scontro politico, si può essere avversari sui contenuti, ma sulle cose importanti per la convivenza democratica si deve dialogare. E del resto il Partito Democratico non è nato per fare ordinaria manutenzione, ma con l’impegno di cambiare tutto.
Il sudore non sempre è il frutto del lavoro onesto e dignitoso. Ogni tanto, oppure spesso, non è nient’altro che il traboccamento della schiuma puzzolente causata dalla malavoglia e dalla lavorofobia dei politici e dei parlamentari parassiti e assenteisti.
Berlusconi si paragona a Napoleone e Churchill. Mi ricorda la barzelletta dei due matti: uno dice “Io sono Mosè e Iddio mi ha dato le tavole della legge” e l’altro, offeso “Ma guarda che io non ti ho dato niente!”. Ecco, lui potrebbe essere il secondo matto, mentre per il novello Mosè bisogna scegliere tra Bondi e Fede.
Gli italiani si arrangiano per andare avanti, i politici si arrangiano invece per restare fermi al potere.
Nessun elettore, anche uno di destra, conservatore, può desiderare che il paese si svegli, dopo le elezioni, sotto un padrone assoluto. Bisogna convincere gli indecisi, che sono tanti, troppi, anche nel nostro campo. Ogni persona che si astiene rafforza la destra. È vero, anche da noi ci sono stati troppi litigi, ma adesso lavoriamo come una squadra e continueremo a farlo.