Alexandre Cuissardes – Società
Quando vedremo qualche magistrato o avvocato o giornalista che “scende o sale” a fare il comune cittadino?
Quando vedremo qualche magistrato o avvocato o giornalista che “scende o sale” a fare il comune cittadino?
La libertà è cosa da ricchi, più soldi hai più libero sei, e puoi comprare gli altri e la loro libertà. Se poi ti inguaiano più ricco sei e più possibilità hai di restare libero o tornare libero presto, oppure riaverla la libertà, vigilata, su cauzione, provvisoria, condizionale. Se proprio non ti va bene ti va sempre meno male che ai disgraziati ai quali va comunque sempre male. Intanto c’è chi continua a dire: “siamo tutti uguali, tutti fratelli, tutti liberi”, e c’è pure chi lo sta a sentire.
Quando i potenti litigano, ai poveri toccano i guai.
Rispondere alle domande del censimento, ai cui dettanti legge non frega altro che il numero delle stanze della tua casa, se sei coniugato o no, se hai studiato o no, e poco altro, compreso se lavori o no, e alla fine? Rendersi conto di aver perso solo del tempo prezioso aspettando di ascoltare i risultati del censimento in percentuali al Tg o leggerli sui giornali. A nessuno importa se c’è chi è senza lavoro, senza casa, senza il diritto sacrosanto di vivere la propria vita dignitosamente mentre c’è chi vive nel lusso e nello sfarzo approfittando della scusa della crisi, inventata dagli stessi che vivono nel lusso e nello sfarzo, chiedendo al popolo di pagare più tasse, che se poi sei disoccupato e non puoi pagarle dove vai a prenderli i soldi per fare campare questi ladroni? Loro che tagliando i fondi alla sanità e alla scuola, rubano, nel vero senso della parola, a chi non ha un bel niente.
Date in mano una pistola ad un umano e compirà una strage. Donategli il potere e scatenerà una guerra. Regalategli un po’ di fiducia e vi accoltellerà alle spalle. Lo farà per il puro piacere. È nato per essere una pedina di se stesso, non ha coscienza delle proprie azioni. Se date troppe cose, preparatevi ad avere delle conseguenze.
C’è una giustizia così ingiusta ed assurda che qualcuno arriva anche a dire che, pur avendo ingiustamente perso una causa, ha vinto perché poteva anche andargli peggio.
Hanno colpa i nostri silenzi, come le troppe parole, è una colpa lo stare fermi e lo è il muoversi troppo. Abbiamo colpa noi. Ma la colpa più grave, quasi un reato è soprattutto l’essere un moderato, essere ragionevole, avere il senso della misura.