Alexandre Cuissardes – Vita
La prima parte della vita è dedicata all’apprendistato, poi inizia la fase del lavoro, quando diventiamo esperti professionisti a volte è troppo tardi.
La prima parte della vita è dedicata all’apprendistato, poi inizia la fase del lavoro, quando diventiamo esperti professionisti a volte è troppo tardi.
Ci pensa la vita a spiegare, che ci sono azioni da non fare. Con l’aiuto dell’esperienza, non commettere la stessa sconvenienza!
“Esperienza” è quasi sempre sinonimo di “corazza”. Questo ovviamente assume una valenza tanto positiva quanto negativa. Ma ogni cosa nella nostra esistenza ha le sue due facce. La corazza rende forti, ci prepara con discreto anticipo a riceve i colpi o addirittura ci spinge a trovare in tempo la traiettoria per evitare che quell’imprevisto o problema si verifichi. Ma sfuggire la probabilità che qualcosa accada implica anche evitare fin dal principio di fare alcune scelte. Può manifestarsi sotto forma di una specie di preclusione a priori. Ma ritengo sia normale. Il “lanciarsi in ogni esperienza impulsivamente” il più delle volte è riconducibile proprio all’inesperienza.
Ci sono profumi, odori che ti catturano, ti rapiscono. Sono quei profumi che lasciano una scia nella quale ti tuffi e ritrovi emozioni, sensazioni che credevi dimenticate, odori che lasciano un segno nell’anima.
Dovrebbe esistere una scienza dell’infelicità. La gente ha bisogno di tempi difficili e di oppressione per sviluppare i propri muscoli psichici.
Siamo talmente presi dal programmare il futuro, che non siamo in grado di vivere il presente.
Abbiamo bisogno di persone che ci apprezzino non così come siamo, ma perché siamo così.