Oh, Valentina, Valentina! Se fossi io voi! Se io mi sapessi amato, come voi siete sicura che vi amo, io già avrei passato la mano tra le sbarre di questo cancello, ed avei stretto quella del povero Massimiliano dicendogli: “a voi, a voi solo, Massimiliano, in questo mondo e nell’altro”.
Sarebbe morto anche lui di fame e freddo un inverno senza riuscire ad accendersi il fuoco. Era una buona fine per i solitari, una fine da candela.
I libri scelgono i loro autori; l’atto della creazione non è interamente razionale e cosciente.
Ubriacano più le parole che l’alcool.
Era questa la parte più straziante della tortura che spesso impartiva a se stesso: raccogliere frammenti di quel che lei gli aveva detto o scritto in precedenza e incollarli nella sua mente in modo da creare vividi collage di dolore e abbandono.
Se per caso qualche stupido direttore editoriale dovesse trovare qualcosa da ridire su qualche mia frase, sappia che in più ci sarà anche questa.
La Sfida del Corpo dovrebbe aver dimostrato a ognuno di voi che la mente controlla il corpo. Il corpo può continuare ad andare fintanto che la mente è forte. Una volta che ne avete la consapevolezza, non ci sono limiti a ciò che potete raggiungere. L’impossibile diviene possibile, se soltanto la mente ci crede.