Alexis de Tocqueville – Religione
Le religioni, volendo estendere il loro potere fuori del campo strettamente religioso, rischiano di non essere credute in alcun campo.
Le religioni, volendo estendere il loro potere fuori del campo strettamente religioso, rischiano di non essere credute in alcun campo.
Una delle ragioni per cui tanti non hanno una vita cristiana viva è che non hanno tempo per le cosa di Dio.
Forse Dio c’è, forse è troppo distratto dalle futili preghiere che dispensiamo egoisticamente per noi stessi. Forse sbaglio ad avere tanti dubbi, a farmi tante domande, forse non so pregare, forse non sappiamo pregare, forse non sappiamo ringraziare e non sappiamo cogliere l’avuto. Forse abbiamo solo un fottuto bisogno di crederci.
Lei crede forse che l’Onnipotente dia a ognuno il suo, creando un nuovo Adamo e una nuova Eva ogni trent’anni?
Se un filosofo è un uomo cieco, in una stanza buia, che cerca un gatto nero che non c’è, un teologo è l’uomo che riesce a trovare quel gatto.
Credo che ognuno di noi nella vita incontri il Divino, collegandosi alla parte più profonda della sua anima. E la percezione di ciò che metafisicamente ci sfugge e ci sovrasta è molto soggettiva e dipende molto dalla sensibilità di ciascuno di noi. Rispetto le persone religiose, ma le religioni come fede organizzata non mi convincono affatto: i rituali per tutti, le icone per tutti, i santuari per tutti, i precetti per tutti, i dogmi per tutti nulla hanno a che fare con Dio. Dio è nei recessi della nostra anima, e stabiliamo con Lui un rapporto profondo ed esclusivo che non si può condividere con nessuno e in nessun rito. Dunque il fatto che io non abbia una religione non significa che io non abbia un Dio.
Fratelli, se siamo nulla nei nostri cuori, forse nel cuore di Dio è nascosto qualcosa per noi.