Alfred Tennyson – Morte
Dormi dolcemente, tenero cuore, in pace.
Dormi dolcemente, tenero cuore, in pace.
Guardare senza paura alla morte, come ad un’amica onnipresente, inseparabile compagna di viaggio, capace e saggia consigliera.
La morte é l’unica delle mie avventure che non potrò raccontare.
Non cantata, l’azione più nobile morirà.
Bisce, cagne, insipide serpi, ascoltate! La vostra ipocrisia ormai ha i giorni contati! Il fluire rapido e sapido delle vostre malelingue cesserà, e l’alleanza fra di voi si interromperà. Verrà il giorno in cui le vostre opere saranno punite e quel giorno per voi sarà la fine. Ma sino ad allora purtroppo farete ancora tante vittime, e allora, cosa dire? Godetevi la vostra gloria finché potete, ma sappiate che la vostra fine è vicina!
Posso morire quando voglio: questo è il mio elisir di vita.
Alla vigilia di uno dei miei compleanni sognai il mio decesso, ma, non so perché, mi svegliai nel momento dell’ultimo sospiro. Magari non fu un sogno. Forse, invece, fu uno dei tanti errori commessi dalla Signora Morte, oppure semplicemente non era ancora arrivata la mia ora.