Ambrose Gwinnett Bierce – Religione
La religione è la figlia della speranza e della paura, che esprime all’ignoranza la natura dell’inconoscibile.
La religione è la figlia della speranza e della paura, che esprime all’ignoranza la natura dell’inconoscibile.
Sono pronto a incontrare il Creatore. Se il Creatore sia pronto all’ardua prova di incontrare me, è un’altra questione.
Come fare di un popolo il padrone di se stesso, se non è sottomesso a Dio?
“Esiste Dio?” Chiese lui all’amico.”È una buona domanda…” rispose e si allontanò.”Dove vai?””Vado a cercare una buona risposta.”
Il contributo principale del protestantesimo alla religione è la prova convincente che Dio è uno scocciatore.
Di solito le religioni sono state molto distruttive, hanno mutilato l’intera umanità. Il trucco è questo: prima fai sentire in colpa le persone, le fai tremare; paurose, spaventate, oppresse, esse vivono in un inferno; poi le aiuti a uscirne, ti presenti ed insegni loro cosa fare per liberarsi.
I grandi culti di massa sono e sono sempre stati il problema, mai la soluzione. È doveroso e sano che ciascuno abbia una propria spiritualità, una fede che lo sostenga nel crudo realismo della propria (in)coscienza. Ma quando, come forza risultante da un pensiero comune dal mero punto di vista socio-pedagogico, essa diventa la scusa sufficiente per l’adempiersi d’inenarrabili misfatti (ben noti alla storia) da parte di associazioni a delinquere (che si è soliti chiamare ancora sentimentalmente religioni) nel beneplacito romantico dell’infantile capriccio secondo cui “il mio Dio è migliore del tuo” e “il mio Dio afferma che così è giusto”, la fede stessa assurge al ruolo del più grande male dell’uomo, della più virulenta malattia dell’intelligenza, del progresso e della solidarietà.