Amedeo Serino – Tempi Moderni
Le nostre convinzioni imprimono la nostra realtà. Il punto è c’è una realtà più reale di un’altra?
Le nostre convinzioni imprimono la nostra realtà. Il punto è c’è una realtà più reale di un’altra?
Un tempo si scattavano fotografie per immortalare momenti importanti: un bacio, un abbraccio, erano momenti catturati per avere un ricordo con cui piangere, ricordare, rimpiangere. Oggi si scattano foto per metterle su Facebook al fine di dimostrare qualcosa a qualcuno. Un tempo vedevi una persona e te ne innamoravi, ti innamoravi del suo sguardo, del suo modo di parlare, di muoversi, di sorridere, e stavi giorni, settimane o mesi a pensare a come poterti dichiarare a quella persona così importante ma così irraggiungibile. Oggi invece vedi una bella ragazza, l’aggiungi su Facebook, ci chatti, le dici qualcosa di carino, ti ci vedi e voilà inizia il giro interminabile di foto, tag e roba varia. Sembriamo tutti articoli di un catalogo chiamato Facebook. Tutto ciò inizia a non piacermi. Facebook rovina la spontaneità dei sentimenti!
La cultura berlusconiana è riuscita a rovesciare le categorie: per loro i nemici della giusta società non sono i ladri e i corruttori, ma i magistrati che cercano di far rispettare la legge. E l’impudenza diventa la norma.
Quanti trattano i sentimenti come fossero oggetti e gli oggetti come fossero sentimenti.
I giornali inventano la metà di quello che scrivono… se poi ci aggiungi che non scrivono la metà di quel che succede, ne consegue che i giornali non esistono.
La semplicità dovrebbe essere così diffusa da apparire noiosa e scontata. Come è potuto succedere che sia divenuta rara e ricercata!?
È triste scoprire che l’idiozia ha più fan del senno. Considerando che i link più stupidi e inutili ricevono milioni di “mi piace” e di “condivisioni”, comprendo perché il mondo va sempre peggio; là fuori c’è un numero impreciso di stolti megalomani, paurosi di staccarsi da papino “omologato” e da mammina “massa”.