Amharref Walid – Vita
A volte mi chiedo: quando finirà tutto questo saremo finalmente liberi?
A volte mi chiedo: quando finirà tutto questo saremo finalmente liberi?
Vai fottutamente avanti, perché anche mettendo assieme i pezzi, il mosaico della vita non sarebbe lo stesso, senza cercare di capirne il senso.
Non v’è dubbio che la vita non ci sia stata data perché ne godiamo, ma per vincerla, per superarla.
Ritrovarsi seduti su di una nuvola, ai piedi dell’universo. Avere la possibilità di portare serenità laggiù, dove regna il caos, perché non esiste un tempo preciso per sorridere, per essere felici, per innamorarsi della vita, tutto intorno fa in modo che ciò avvenga, basterebbe solo cogliere l’occasione propizia. La vita, a differenza di un film o un’opera, non ha repliche.
I ricordi, le foto, i video sono nati per impedire agli occhi di perdere le emozioni perché tanto il cuore ci pensa già da solo.
Nella vita non serve il navigatore, perché spesso la strada giusta è quella più lunga e difficile.
Non ho mai scommesso sui cavalli, ma mi è sempre piaciuto pensare alla vita come a un’ippodromo e l’amore come a una corsa. Se punti sul cavallo giusto, vinci. Il punto in verità è che non esistono cavalli vincenti, non se ne esce mai vincitori. La vita è più un’arena, come quella degli antichi romani, e noi siamo gladiatori. Combattiamo, sudiamo, soffriamo, e alla fine, chi prima, chi dopo, cadiamo tutti. E se pensate che la vera sconfitta non sia cadere, quanto più non rialzarsi, vi sbagliate di grosso: quelle sono le scelte più ovvie, e chi si rialza lo fa solo in attesa che un altro colpo venga sferrato, e cada di nuovo. La vera sconfitta la vivi quando hai tanta paura sia di cadere che di rialzarti: resti a terra, ti fingi morto, eviti ogni contatto, ogni rischio e sopravvivi. Non vivi, ma sopravvivi. Così la vita, così l’amore, quando hai sofferto tanto da aver paura di vivere e d’amare, sopravvivi.