Anassagora – Filosofia
I fenomeni visibili sono uno sguardo lanciato su ciò che non è visibile.
I fenomeni visibili sono uno sguardo lanciato su ciò che non è visibile.
Alla mia bassezza c’è l’amore più pesante che con la sua forza così come si regge in piedi potrebbe risollevare l’amore altrui!
Chi ha difetti ed è consapevole di averli impiega il suo tempo a cercare di migliorarsi, chi non conosce se stesso ed è convinto di aver raggiunto la perfezione passa il suo tempo a giudicare gli altri peggiorando giorno dopo giorno.
Bacone m’ha insegnato che non si deve porre aspettativa sulle persone perché è il tempo che si prende cura della verità in quanto sua figlia. Non mi aspetto più niente da lui, dal caso o dal destino che sia. Dei suoi amici e dei loro commenti non ne voglio sapere e vivrò comunque. E vivrò meglio e non baderò alle critiche e non lo paragonerò a qualcosa di grandioso ed insostituibile perché non è poi così. Perché l’unica persona grandiosa della qual voglio tener conto in questo momento è di me stessa. Siamo tutti delle piccole grandi stelline che non sanno far altro che brillare e non si rendono conto della propria bellezza.
Come quasi tutti gli ex-marxisti della mia generazione, ero un neofita del liberalismo, e nel mio entusiasmo semplicistico e ignorante lo usavo come una mazza. In sostanza, non facevo altro che adoperare il liberalismo per semplificare indebitamente la realtà, più o meno come si faceva pochi anni prima usando il marxismo. Rimaneva invariato l’atteggiamento psicologico, la presunzione semplificante. Avevo cambiato le mie idee per rimanere identico a me stesso. Di fronte alla richiesta di occuparsi seriamente e concretamente dei problemi delle donne, degli omosessuali, della gente scura di pelle, l’importante era disporre di un’elegante via di scampo. Non era poi così essenziale che, mentre anni prima la scappatoia era l’appello alla lotta di classe e a una perfetta rivoluzione, negli anni ottanta, con la crisi del marxismo, si fosse resa disponibile un’altra chiave universale: l’assolutezza dei criteri formali di uguaglianza. La sicumera rimaneva identica a se stessa.
La bontà è insufficiente a cambiare il mondo. Occorre la conoscenza del male e il suo rifiuto.
E seppur impercettibile, anche il buio desidera essere amato.