Anastasio Alberto Ballestrero – Religione
La presenza più reale nella nostra vita è il Signore.
La presenza più reale nella nostra vita è il Signore.
Grazie per quello che mi stai dando e per quello che mi darai sempre tuo debitore o mio Signore.
In Persia, le sue uniche altre uscite avevano portato la donna inglese a un teatro coperto dove si mettevano in scena solo rappresentazioni religiose. Durante il primo inverno aveva assistito a una di queste storie sacre. Alcuni cammelli fungevano da cavalleria per le schiere celesti, un ragazzo coperto da un velo faceva la parte di una fanciulla morente, e l’arcangelo Gabriele sembrava un cortigiano, tutto coperto di lustrini com’era. Ma guardando quello spettacolo pacchiano dalla galleria soffocante proprio sopra il palcoscenico aveva provato una sensazione curiosa: era stato come entrare nel sogno di qualcun altro. I simboli appartenevano a una religione diversa, la la trama era perfettamente familiare. I personaggi erano sconosciuti, ma la storia era la stessa. Era la vecchia storia di sacrificio e risurrezione, l’infinita storia d’amore del mondo.
Il cattolicesimo è ciò che muore ora e paga dopo.
Non c’è Dio, la Natura è sufficiente a se stessa; in nessuna guisa ha essa bisogno d’un autore.
Se guardo il mare penso all’infinito, se guardo Dio penso all’amore infinito.
Le preghiere non cureranno l’Aids. La ricerca sì.