André Maurois – Vita
Invecchiare è una cattiva abitudine che un uomo molto occupato non ha il tempo di prendere.
Invecchiare è una cattiva abitudine che un uomo molto occupato non ha il tempo di prendere.
A dispetto di centinaia di sforzi, il terrore della polizia e i campi di concentramento non sono riusciti a sottomettere gli artisti; benchè ciò che è successo loro abbia superato ogni immaginazione, ogni forma d’arte e ogni valore umano sul quale l’arte si basa.
Vivere è dipingere ogni giorno l’amore sui muri dell’indifferenza.
La vita è questo: Il viaggio più breve per la meta più lontana.
Non ho delle grandi ambizioni, ne ho una per me stesso e una per tutti gli altri. Quello che mi sono promesso per me consiste nel portare avanti la mia personalità per tutta la mia vita, con chiunque mi trovo, in qualsiasi posto mi trovi, in qualsiasi situazione, anche nel pericolo, nella difficoltà o in mezzo a gente completamente diversa da me, avere un’idea, un pensiero e rispettarlo con le proprie “regole”. L’ambizione che mi riservo per tutti gli altri è quella di portare la pace, di portare tutte le cose buone che ho e magari di riuscire a trasmetterle, non solo a chi mi somiglia o chi vedrei bene nei miei panni, a tutta le gente che incontro, anche a che credo non possa interessare, a chi non ci vedrei, a chi mi prenderebbe per pazzo, a chi mi escluderebbe, lo farei una volta e ci ritenterei un’infinità, cos’ho da perdere?
La vita è straordinaria nonostante, una rivoluzione quotidiana, un miracolo camuffato da ovvietà, potrei morire senza.
La peggior forma d’ignoranza, di meschinità che io abbia mai conosciuto è la meschinità del cuore, del suo uso improprio solo come muscolo, senza saperne ascoltare i battiti. Quel predicare il bene e vivere solo il male che vi è in noi. Il non sapere ascoltare il prossimo con la ragione del cuore, ma solo con la ragione di quella mente calcolatrice e disumana che è il cervello, quella parte “meccanica” che ci impedisce di sentire ed ascoltare veramente quello che gli altri “urlano” con quelle lacrime congelate nell’animo visibile solamente a chi vive con un “cuore vero”.