Andrea Casoni – Stati d’Animo
La pioggia porta via le ultime danze dell’estate, i colori cominciano a spegnersi col grigio del cielo, gli ultimi giorni passati si tramutano in ricordi che si fanno spazio nell’oscura stanza del tempo.
La pioggia porta via le ultime danze dell’estate, i colori cominciano a spegnersi col grigio del cielo, gli ultimi giorni passati si tramutano in ricordi che si fanno spazio nell’oscura stanza del tempo.
Quando ci si ferma a pensare al “chi sono?”, si innescano tutta una serie di domande che avevi sempre ignorato, si considera il tempo, il senso di ogni gesto… tutto sembra strano, il proprio corpo, i movimenti… sembra essere in un altra dimensione, all’interno della quale viene voglia di riconsiderare tutto, di non voler più tornare ad essere quel che eri; ma poi, basta un attimo per perdere il contatto e tornare a vivere completamente inconsapevole.
Scende inesorabilmente la pioggia. Già la pioggia. Come è strana..viene, si manifesta, e poi se ne va. Proprio come le persone: entrano nella tua vita, fanno di tutto per diventare importanti, e poi..puff..tutto d’un tratto scappano via. Però mentre dopo la pioggia si ha sempre il sole, dopo che veniamo lasciati, l’unica cosa che rimane è soltanto un cielo cupo.
La mia definizione della parola forza interiore: voglia disperata di vivere, vivere ed ancora vivere.
Io ho amato e ho perso, ho amato e sofferto, ho amato e ci ho lasciato anima e cuore. Ma per quanto possa far male amare, rimane una delle essenze della vita.
Non c’è una via di mezzo per un’emozione. O c’è o non c’è. Se non c’è nulla la crea, se c’è anche se l’annienti riaffiora. L’emozione di avere per la prima volta il mio libro fra le mani la regalo a voi, con la gioia nel cuore. Sempre controcorrente, mai contro cuore. Innamorarsi è ancora il miglior modo di ubriacarsi che conosco.
Fu correndo che capì l’importanza di rallentare! Per osservare la bellezza del mondo, Sentire il profumo dei fiori, Le risate dei bambini… Le urla dei disperati, i lamenti dei poveri, Il piangere di una madre, Le costruzioni degli uomini… opera delle sue mani, fatta di sudori!Ma fu rallentando che osservando me, ho imparato ad apprezzare l’altro.Rallentare ci permette di vivere l’attimo.Se non riesci ad apprezzare gli attimi, corri finché puoi… e quando ti fermi, osservi con lo sguardo di un bambino, ricordando che la vita è l’attimo… scherzoso attimo.