Andrea D’Auria – Paura & Coraggio
Rischiare l’osso del collo in un salto, non significa avere i coglioni, ma voler dimostrare a se stessi di averli.
Rischiare l’osso del collo in un salto, non significa avere i coglioni, ma voler dimostrare a se stessi di averli.
Vorrei che la follia prendesse il sopravvento, avrei la scusa che l’ombra che mi perseguita non è quella della mente, ma la paura dell’amore.
C’è un limite nella vita di uno sportivo, un muro che divide la normalità dall’eccellenza. Può essere un momento o una partita come questa, se hai la forza di superarlo puoi alzare gli occhi, guardare la luce e pensare di non avere più confini.
In tutta la mia vita ho sempre avuto paura di perdere le persone che amo. A volte mi chiedo: c’è qualcuno là fuori che ha paura di perdere me?
Venuta la sera, la barca era in mezzo al mare ed Egli solo a terra. Vedendoli però tutti affaticati nel remare, poiché avevano il vento contrario, già verso l’ultima parte della notte andò verso di loro camminando sul mare, e voleva oltrepassarli. Essi, vedendolo camminare sul mare, pensarono: “è un fantasma”, e cominciarono a gridare, perché tutti lo avevano visto ed erano rimasti turbati. Ma egli subito rivolse loro la parola e disse: “Coraggio, sono io, non temete!”. Quindi salì con loro sulla barca e il vento cessò.
Non mi va di dormire, per paura di sognare.
– Su tutta la linea delle Alpi e dell’Isonzo la nostra magnifica razza si faceva ammazzare senza una bestemmia, senza mai voltarsi indietro verso le “greche”, con un coraggio rassegnato che era più bello del solito coraggio soldatesco fatto di spavalderia e d’impeto assoluto.