Andrea De Candia – Ateismo
Quando il credente dice “Dio” e l’ateo dice “uomo”, l’agnostico dice “destino”.
Quando il credente dice “Dio” e l’ateo dice “uomo”, l’agnostico dice “destino”.
L’ambizione più sana consiste nel voler arrivare ai cuori della gente.
Io non mi considero affatto ateo e non capisco come si possa esserlo.
I mari e i deserti sanno ingannarci: i loro fianchi sfuggono sempre alla nostra vista.
Non mi sento di qualificarmi ateo per non sentirmi limitato; non mi sento di qualificarmi un credente di quel Dio comunemente prospettato, per non sentirmi ancor più limitato; sento di avere dei limiti anche se di essi me ne resta poco chiara l’ampiezza; sento che al di là dei miei limiti c’è una infinità di cose che non mi è dato al momento di capire ma, applicandomi, potrò in parte capire, ampliando conseguentemente i miei limiti; al di là di quest’ultimi, quello che c’è, solo Dio lo sa!
Se esistesse un Dio giusto, l’uomo non avrebbe nemmeno bisogno di sperare in un miracolo,…
Felice è chi non perde lo sguardo verso orizzonti infiniti e sconosciuti, ma chi riesce…
L’ambizione più sana consiste nel voler arrivare ai cuori della gente.
Io non mi considero affatto ateo e non capisco come si possa esserlo.
I mari e i deserti sanno ingannarci: i loro fianchi sfuggono sempre alla nostra vista.
Non mi sento di qualificarmi ateo per non sentirmi limitato; non mi sento di qualificarmi un credente di quel Dio comunemente prospettato, per non sentirmi ancor più limitato; sento di avere dei limiti anche se di essi me ne resta poco chiara l’ampiezza; sento che al di là dei miei limiti c’è una infinità di cose che non mi è dato al momento di capire ma, applicandomi, potrò in parte capire, ampliando conseguentemente i miei limiti; al di là di quest’ultimi, quello che c’è, solo Dio lo sa!
Se esistesse un Dio giusto, l’uomo non avrebbe nemmeno bisogno di sperare in un miracolo,…
Felice è chi non perde lo sguardo verso orizzonti infiniti e sconosciuti, ma chi riesce…
L’ambizione più sana consiste nel voler arrivare ai cuori della gente.
Io non mi considero affatto ateo e non capisco come si possa esserlo.
I mari e i deserti sanno ingannarci: i loro fianchi sfuggono sempre alla nostra vista.
Non mi sento di qualificarmi ateo per non sentirmi limitato; non mi sento di qualificarmi un credente di quel Dio comunemente prospettato, per non sentirmi ancor più limitato; sento di avere dei limiti anche se di essi me ne resta poco chiara l’ampiezza; sento che al di là dei miei limiti c’è una infinità di cose che non mi è dato al momento di capire ma, applicandomi, potrò in parte capire, ampliando conseguentemente i miei limiti; al di là di quest’ultimi, quello che c’è, solo Dio lo sa!
Se esistesse un Dio giusto, l’uomo non avrebbe nemmeno bisogno di sperare in un miracolo,…
Felice è chi non perde lo sguardo verso orizzonti infiniti e sconosciuti, ma chi riesce…