Andrea De Candia – Ricordi
Il ricordo è una frattura all’osso dell’oblio.
Il ricordo è una frattura all’osso dell’oblio.
È incredibile come i sogni iniziano a sognare, come i desideri che non vorresti prendano il volo anche senza di te senza più paura di cadere.
Non ho ricordi di sguardi profondi né di baci immensi, non ho ricordi di feste proibite né di gente appassionante… Il mio unico ricordo sei tu, il tuo profumo d’inverno e sigarette, i tuoi occhi azzurri, le tue braccia che mi tengono. Perciò perdonami, perdonami davvero, se mi sono innamorata del tuo ricordo e se la mia testa non è fatta che di te.
Spesso vorremmo cancellare alcuni ricordi che hanno fatto parte della nostra vita, ma alcuni di loro vivono nel nostro cuore e non nella nostra mente. Non riusciremo mai a cancellarli.
I ricordi sono come il vino che decanta dentro la bottiglia: rimangono limpidi e il torbido resta sul fondo. Non bisogna agitarla, la bottiglia.
Se mi conoscete leggendomi attraverso la carta e pensate che essa sia frutto del sacrificio di un albero, ben comprenderete come un bene possa avere le sue radici in un male.
Un oggetto può piacere anche per se stesso, per la diversità delle sensazioni gradevoli che ci suscita in una percezione armoniosa; ma ben più spesso il piacere che un oggetto ci procura non si trova nell’oggetto per se medesimo. La fantasia lo abbellisce cingendolo e quasi irraggiandolo d’immagini care. Nell’oggetto insomma amiamo quel che vi mettiamo di noi.