Andrea Ghitarrari – Vita
Parlate, giudicate, analizzate… mi dispiace… io sono sordo.
Parlate, giudicate, analizzate… mi dispiace… io sono sordo.
L’uomo è quello che da sé stesso si è forse precipitato nell’abisso delle miserie ove egli geme. I selvaggi che noi vedemmo non vivono male fra loro, ed i selvaggi che vivono sparsi ad uno ad uno nei boschi, e non campano che di ghiande e d’erbe, son certamente più felici ancora. Dalla società son nati i più gravi delitti. Vi sono uomini nella società che son costretti, per ragion di stato, a desiderare la morte degli uomini. Il naufragio d’un vascello, l’incendio d’una casa, la perdita d’una battaglia, inducono alla mestizia una parte della società, e spargono la gioia in un’altra. Tutto va molto male, mio caro Cacambo, e non v’è per il saggio altro partito da prendere che di tagliarsi la gola più delicatamente che sia possibile…
Credo che ognuno di noi, nella vita, abbia qualcosa da trasmettere agli altri, ma soprattutto da imparare dagli altri, chiunque esso sia.
Davanti a te sono passati anni, giorni, ore, minuti, secondi, passano anni giorni, ore, minuti, secondi, e passeranno ancora anni, giorni, ore minuti, secondi. Conserva, vivi e preserva sempre di questa immensità chiamata vita il suo essere bella, e vera e viva, non plasmarti mai a lei, ma plasma lei a te. Non porre domande a lei, ma cerca in lei le risposte, non fermarti a guardarla, ma falla tua, sempre.
La vita dà, la vita prende, la vita toglie, la vita dona, la vita è amore.
La vita è una goccia che scava la pietra del viso.
L’unica cosa che rimpiango del mio passato è la sua durata. Se dovessi vivere la mia vita di nuovo, rifarei di nuovo gli stessi errori, ma solo più in fretta.