Andrea Ghitarrari – Vita
Parlate, giudicate, analizzate… mi dispiace… io sono sordo.
Parlate, giudicate, analizzate… mi dispiace… io sono sordo.
Oggi, fra “essere” e “avere”, non ho più dubbi, scelgo l’essere. Anzi, ne prendo due!
La libertà è una meta possibile o un pretesto?
È “lontano” solo ciò che non ci interessa veramente raggiungere…
Non volevo combattere una guerra, volevo combattere per la mia libertà.Avrei rinunciato a qualsiasi cosa pur di sentirmi libero e finalmente in pace con me stesso, avrei persino buttato tutto quello di cui disponevo; il prezzo sarebbe potuto essere qualsiasi e avrei corso una vita intera per raggiungere la mia meta, anche solo per sentirmi libero un giorno, un’ora, anche un minuto… si, anche solo un minuto, ma in quel minuto avrei conosciuto per la prima volta me stesso!
Una pozzanghera, un acquitrino, un rivolo, spesso basta per alimentare la vita. Anche di quei uccelli che volano cercando le carcasse per sfamarsi, sperando che una sola goccia, lì faccia diventare colombi, ed è come se da essa nasca un fiume dove affluiscono le acque di noi tutti. Di chi ha nella sordità delle emozioni il suo male. Un accusa, contro la vita, è evitarla. Chi riceve ha il diritto di piangere di gioia come quello di chi lo ha nel dolore…
La vita non può esserci indifferente, perché è sempre sul punto di finire, e l’agguato della morte rende disperatamente interessante anche il più insipido degli istanti.