Andrea Matacchiera – Tempi Moderni
L’ipocrisia del mondo sta nel considerarlo razionale.
L’ipocrisia del mondo sta nel considerarlo razionale.
Anche alla bontà si chiede che sia giusta.
Il mio nome è Angelo e non Google!
Uno dopo l’altro si alzano i sottili veli di grazia scura, e a grado a grado le cose si vedono restituire le loro forme e i loro colori, e vediamo l’alba rifare il mondo nel suo disegno antico. Gli esangui specchi risplendono la loro vita imitativa. Le candele spente stanno in piedi là dove le abbiamo lasciate, e accanto a loro giace il libro semisfogliato che stavamo studiando, o il fiore con un filo di metallo per gambo che abbiamo portato al ballo, o la lettera che non abbiamo avuto il coraggio di leggere, o che abbiamo letto troppo spesso. Nulla ci sembra mutato. Dalle ombre irreali della notte ritorna la vita reale che ben conosciamo. Dobbiamo riprenderla là dove abbiamo smesso, ed ecco che si impossessa di noi il terribile senso della necessità di continuare a spendere la nostra energia nella stessa noiosa routine di abitudini stereotipate, o forse il selvaggio desiderio di poter aprire i nostri occhi su un mondo rinnovellatosi nella tenebra per il nostro piacere, un mondo in cui le cose abbiano forme e colori nuovi, e sia mutato, o abbia altri segreti, un mondo in cui il passato abbia poco o nessun posto.
Un tempo ero un sognatore, un creativo, una macchina pensante. Un giorno sei arrivata tu col tuo candore celante la tua essenza demoniaca. Improvvisamente mi accorsi di non essere più in grado di fare niente. Ero talmente assuefatto dalla tua luce che avevo dimenticato chi ero, cosa facevo e mi trasformasti in carne e sangue privi di significato.Poi mi abbandonasti nel logorio della sofferenza e del tormento. Soffrii per giorni, per mesi, per anni; anche se tu non lo sapevi e non te ne importava. Per la tua incosapevole crudeltà ti odio, ma allo stesso tempo ti sono immensamente grato e debitore per quello che hai fatto. Forse ti facevo così pena che decidesti di ridarmi me stesso. Adesso riesco a vedere di nuovo in modo nitido e non ho più paura dei demoni… Mi hai dato le armi per combatterli.
La gente che indossa maschere di perbenismo sono per la stragrande maggioranza il peggiore di tutti gli esempi.
Quelli che fanno delle antitesi forzando le parole sono come quelli che fanno false finestre per la simmetria: la loro regola non è di parlare giusto, ma di comporre figure retoriche giuste.