Andrea Monica – Stati d’Animo
La compagnia è il miglior modo di astrazione dalla realtà.
La compagnia è il miglior modo di astrazione dalla realtà.
D’ora in poi sceglierò me stessa, sceglierò la mia tranquillità e la mia felicità.
Essere ciechi e sordi va bene fino a quando la luce e il rumore non sono così forti da iniziare a farti male. All’arrivo del dolore è sempre meglio aprire gli occhi e le orecchie.
Si può essere soli fra mille persone e non sentirsi soli in un deserto.
Scissioni elettive. Li chiamo così i frammenti che saltano in aria come mine vaganti, a rischio scoppio, da quel mio me centrale che avrebbe bisogno di interezza. Proiezioni. Salti funambolici tra il trapezio del Sé e l’isoscele dell’Io. Tonalità. Crome e diesis che mi urlano dentro in sinfonie distorte e stonate. E più mi urlo, mi urlano, più m’insonorizzo e più non mi do retta. Il “no” è la mia ottava nota musicale. Mi sbatto gli occhi in faccia. Mi allontano, di schiena. C’è chi si prende le misure; io mi prendo le distanze.
La gente pensa… pensa troppo, rimanendo prigioniera del pensiero… non va oltre… il pensiero!
Ho imparato a capire quanto spazio si possa occupare nel cuore delle persone, non dal loro stato di benessere, ma dallo stato di malessere, li capisci chi tenga a te, quando è lui o lei a soffrire.