Andrea Munaretto – Tristezza
Vago per la città, come un corpo senz’anima,con le lacrime agli occhi e senza una meta, tanto ormai una meta non c’è più.
Vago per la città, come un corpo senz’anima,con le lacrime agli occhi e senza una meta, tanto ormai una meta non c’è più.
A volte le mie lacrime sono segno di impotenza…
Non sei ridicolo quando piangi perché soffri, ma diventi ridicolo nel momento in cui per orgoglio fingi di star bene.
Ho smesso di dare agli altri tutto ciò che posso, perché? Perché l’ho sempre fatto ed indietro mi è solo tornato dolore.
Il mento è la terrazza su cui si affacciano le lacrime, prima di guardare il panorama che si estende fino ai piedi e cadervi.
Io parlo sempre di “forza” nei miei post, e magari posso apparire una donna con le spalle forti. Beh, non la sono. Non sono forte, sono fragile, sono come un bimbo appena nato, e non posso fare diversamente. Mi spiace.
Il dolore più grande e profondo al mondo non è l’aver deluso gli altri ma se stessi.