Andrea Vaghi – Filosofia
Non esiste altro modo per essere normali che pensare di esserlo.
Non esiste altro modo per essere normali che pensare di esserlo.
È tutto un ritorno, ma siamo noi a dare il consenso ad aprire o lasciare la porta chiusa.
Non possiamo arrestare i processi storici evolutivi o involutivi della società ma solo accettarli e gesti.
Il silenzio è insostenibile. È più facile rinunciare al pane che al verbo. Il moto dello spirito esige parole in massa, senza le quali, avvolto su se stesso, rimugina la sua impotenza. Disgraziatamente l’eloquio scivola nello sproloquio. Anche il pensiero vi tende, sempre pronto a espandersi, a gonfiarsi. Arrestarlo con l’acredine, contrarlo nell’aforisma o nella battuta, significa opporsi alla sua espansione, al suo movimento naturale, al suo slancio verso la prolissità o la dilatazione. Da qui i sistemi, da qui la filosofia, da qui la letteratura.
Il tempo è come un pirata della strada. Non fa soste.
Il filosofo vive di problemi come l’uomo di cibi. Un problema insolubile è un cibo indigesto.
Il rapporto che ho con me stessa è il più importante della mia vita: se sto bene con me sto bene anche con gli altri.