Angela Cicolari – Destino
Il destino ha già spiegato la sua vela, mentre nel cielo il ragno tesse la tela.
Il destino ha già spiegato la sua vela, mentre nel cielo il ragno tesse la tela.
Ecco il vero progetto celeste, ordito in funzione dell’inganno millenario: una vittima invecchia e serve da cibo per la Razza, incarcerata e uccisa dagli angeli, mentre il mondo nelle grinfie del Cristo e di suo Padre ringiovanisce e si rinnova con questo sacrificio disumano, suggendone la vita come sangue, per una follia di eternità spietata, di sopraffazione e di male eterno. Facendole apparire come cose buone e giuste, non cambia la loro natura, nemmeno dicendo di essere creatore di opere altrui, la cambia. A buon biblico intenditore, poche parole.
Ognuno ha la faccia che gli ha dato Dio, ma l’espressione che si merita.
Non sono sicura che il diavolo ha gli occhi azzurri… un colore può spiegare qualcosa solo a chi sa vedere e dove guardare. Dio, dando un certo cibo e vestizioni al suo Messia, sta semmai cercando di farlo diventare il diavolo, per avere poi il potere di salvarsi dai crimini commessi, dannando il Bene, a cui da la colpa della condizione del Figlio. Ma invertire le due parti in punti delimitati, anche in solo pianeta, essendo tutto in ogni parte dell’universo collegato da causa ed effetto, precipiterà tutto, letteralmente, nell’inferno in cui, abusando l'”Onnipotente” del suo potere, vorrebbe mettere qualcun altro al posto del Messia. Si troveranno quindi ad essere gli unici signori incontrastati e scellerati di una vastità cosmica guastata e spaventosa, incluse quelle vite che non lo meriteranno, universo in cui avranno riversato la loro perdizione causata dalle azioni personali e matematicamente intrasferibili, per cercare di evitarla ad una ristretta cerchia di dèi.
Veniamo al mondo per il più grande atto di egoismo e di amore che i nostri genitori abbiano mai potuto fare. La vita non l’abbiamo chiesta ma la viviamo, solo alcuni però fanno in modo che questo passaggio sia vissuto con la dignità che li porterà al più semplice dei riconoscimenti altrui, quello di essere stato un Uomo che ha vissuto tramite il soffio della sua anima.
– A chi credono si riferisca la sua nostalgia?– Poverini, gli angeli di Dio si illudono di tenerla chiusa in scatola.– Avrebbero il suo corpo, non la sua mente e il suo cuore.– Non credo gli interessi, se questo gli conviene. Non hanno la minima dignità, sanno benissimo di togliere il sole, e disgustarla, ma continuano a insistere, seguendo la loro libido morale e cupidigia. Fanno di questo Dio lo zimbello dei cieli.– Dovrebbe sopprimerli, ma se sta bene a lui… forse è il loro modo di masturbarsi. La disonestà porta comunque disastri, che si creda o no di far bene, che li seguiranno in ogni tempo e luogo.
Mi basta sapere che Dio scoprirà con amarezza e risentimento, sulla soglia della perdizione, che avere non è uguale ad essere, che il cuore, la bellezza, l’intelligenza, non sono buoni al portatore. Questa è una certezza. La sicurezza che deriva dalle leggi matematiche e fisiche è inequivocabile e ferma. La sicurezza che deriva dalle ambizioni sproporzionate alla validità e onestà della propria giustizia, dal credersi onnipotenti e poter fare quello che si vuole per raggiungere il potere, è illusoria e vana.