Angela Cicolari – Religione
Grazie al cielo e alla natura, non ho il dono dell’ubiquità.
Grazie al cielo e alla natura, non ho il dono dell’ubiquità.
La Chiesa è sempre stata contro il profitto, soprattutto quello degli altri.
In pochi sanno che non c’è desiderio più grande, nel cuore di un ateo, dello scoprire che Dio esista; così come per il nichilista non c’è desiderio più grande dello scoprire che la vita abbia un significato. Purtroppo, sono entrambi destinati alla delusione.
Dio non è morto, ciò che muore sono le forme sempre limitate che l’uomo dà a Dio.
Non fiutiamo ancora il lezzo della divina putrefazione? Anche gli dèi si decompongono! Dio è morto! Dio resta morto! E noi lo abbiamo ucciso! Quanto di più sacro e di più possente il mondo possedeva fino ad oggi, si è dissanguato sotto i nostri coltelli.
I dogmi, quanto più son incomprensibili, tanto meno si discutono.
Il senso religioso dell’uomo non dipende in sé dalla sua volontà, ma è iniziativa di chi l’ha creato. La scoperta del senso religioso è, dunque, il primo risultato che l’uomo consegue, se affronta seriamente l’esperienza di impotenza strutturale che lo caratterizza.