Angela Cicolari – Televisione
Quando un programma non piace si cambia canale.
Quando un programma non piace si cambia canale.
Quando si scrive della verità, quella vera, e si racconta il suo esistere, essa si svela come se amasse chi le ha scritte in un punto dell’anima dove l’odio è bandito. È celata la sua grandezza persino a chi la racconta, fino a che essa si spiega lungo il tempo di un destino fermo e invisibile.
L’onnipotente nei cieli viene ancora a dare la colpa a me? Non credevo fosse già in crisi di astinenza di soldi e di ciccia. Cerchi un po’ di controllare le sue pulsioni, accidenti, è il Creatore insieme agli altri Signori universali… un po’ di contegno.
Prima che giunga la morte della persona odiata, si passerà sempre per i funerali innumerevoli delle persone amate, quelle che erano parte del cuore, quelle con cui si erano condivisi i sogni, e tempi spensierati. Alla fine senza ritorni, con le scarpe consumate, sopra sterminati cimiteri di acqua e sangue, si scoprirà che quella persona neanche è mai esistita, e il vero male da cui si voleva proteggere il mondo, altro non era che il proprio.
Il destino non è nemico di nessuno. Io credo nel destino, perché questa realtà non può fare nulla contro se stessa che nel tempo non sia riparato a dovere.
Sono ormai finiti i bei vecchi tempi, quando i fedeli come atto di fede si limitavano a flagellarsi o a imporsi terribili penitenze, adesso siamo passati a metodi ben più cruenti: si mostrano le proprie inesistenti abilità ad uno show televisivo, nell’ottimistica speranza di ottenere un amnistia generale, data l’entità dell’atto di fede, per le colpe presenti passate e future.
Non è compito mio decidere quale direzione deve prendere il futuro. La volontà e le azioni per giungere ad un risultato piuttosto che a un altro non sono le mie, ma del creatore e del giudice universale. Queste azioni susseguite nel tempo potrebbero essere paragonate a una complessa equazione. Gli dei credono che non si possa confutare il risultato, che può essere solo quello che vedono, e un mortale che giunge ad un’altra soluzione è solo per vanità, perché non è in grado nemmeno di intuire la matematica del tempo. La matematica non ha cinque o sei o sette risultati tra cui scegliere, ne ha uno solo. Ci possono essere diversi pareri per una soluzione complessa, ma solo uno è quello esatto. Così è solo Dio che può scegliere, tra la vita e la morte della sua creatura, l’universo e le sue stelle, di cui Egli, gli stessi dèi, e il Diavolo pure, fanno parte.