Angela Patrono – Figli e bambini
Avere un figlio significa guardarsi allo specchio con gli occhi di un’altra persona.
Avere un figlio significa guardarsi allo specchio con gli occhi di un’altra persona.
Ciao Ma, come si sta là? Troppi anni son passati da quando non ci sei più, eppure mi sembra ieri che sei andata lassù. Perché? Come mai sembra che il tempo si sia fermato? Come mai il mio dolore è uguale se non più intenso e il mio cuore non si è rassegnato? Come mai sento ancora così tanto la tua mancanza? Dicono che il tempo allevia le ferite. A me non sembra proprio possibile. Mi manchi ancora tremendamente, mi manchi da sempre. Hai lasciato dietro te un vuoto incolmabile, un vuoto palpabile. Hai lasciato dietro te una vita ancora da vivere, piena di esperienze uniche. Vorrei che tu fossi qui, vorrei che vedessi i tuoi nipoti, vorrei che condividessi con me, con noi, il tuo tempo, il tuo broncio, il tuo sorriso, il tuo sguardo di disapprovazione sempre sul tuo viso. Vorrei che la vita fosse andata in maniera diversa, vorrei che tu non ti fossi persa in discussioni inutili, in rimproveri sterili. Vorrei che mi avessi amata di più, accettata di più, rispettata di più, nelle mie scelte, nelle mie strade percorse, nelle mie indecisioni, nelle miei prese di posizioni. Vorrei molte cose, ma ormai tutto si è compiuto, tu non ci sei più in questo mondo a te ormai sconosciuto. Arrivederci Ma.
Se gli adulti smettessero di fare i bambini, quest’ultimi avrebbero più modelli da imitare.
L’amore è come il sapere. Se i figli non apprendono, da grandi non hanno il sapere. Il tuo amore non basta per far sì, che tuo figlio da grandi sappiano amare. Devono apprender per saper amare.
Nel sorriso dei bambini arde un’intera biblioteca.
Quando ero triste, mia madre mi diceva di chiudere gli occhi e di pensare a una cosa bella. Ora ho gli occhi chiusi e penso a lei.
L’adolescenza è quell’età in cui i figli cercano di educare i genitori.