Angela Perri – Stati d’Animo
Meglio essere un brutto anatroccolo, che può sempre trasformarsi in cigno che una brutta copia di qualcun altro per apparire bello agli occhi delle persone.
Meglio essere un brutto anatroccolo, che può sempre trasformarsi in cigno che una brutta copia di qualcun altro per apparire bello agli occhi delle persone.
La pioggia da dietro una finestra è uno stato d’animo, non meteorologico.
Io sono ciò che sono e quello che scrivo, le emozioni che vivo mi hanno resa la donna d’oggi!
Fatta di fiori e rami, ché la carne mi cade per strada a brandelli sotto i colpi della vita. Sono la mia natura selvaggia, la mia soglia matrigna, l’indisponente, l’odiato, lo scherno, l’invidia per braccia e gambe che gesticolano e camminano normalmente. Ho le stampelle attaccate agli occhi per non cadere difronte alle immagini mentali che proiettano ricordi e li introiettano ancor più, relegandoli su un letto antidecubito, ché troppe volte mi hanno lacerato, aprendo le piaghe nella membrana sottilissima di emozioni e memoria. Profumo d’essenza di fiori di loto e ninfee sul pelo d’acqua di stagno che genera muschio sulle pareti umide di archetipi immaginifici, astratti, confusi.
Il buio è una finestra che la notte ha costruito perché vi si affaccino i nostri pensieri più timidi e impacciati, quelli che di giorno si nascondono a tutti.
Oggi ho strappato una brutta pagina dal libro della mia vita, gettandola nell’apposito contenitore per rispettare l’ambiente, questo perché desidero tenere solo le cose belle che fino ad ora ho vissuto e che vivrò, se ne avrò la possibilità.
Le persone ci feriscono, in maniera consapevole. Ed è un dato di fatto talmente stupido che ci ammazza sempre.