Angela Randisi – Tristezza
Il maestro della vita custodisce in segreto i propri dolori.
Il maestro della vita custodisce in segreto i propri dolori.
Piove, sono accanto alla finestra, non la guardo, so benissimo che se lo facessi, le gocce di pioggia disegnerebbero il tuo viso su di essa.
Vedi, non so come spiegarmi. È una cosa di cui sogno spesso. Il mondo è stanco. La sua fine è vicina. La gente ha perso il gusto della vita, si son fatti di sasso. Nulla conta più niente. Sono stufi di se stessi. Bramano la morte e la loro preghiera verrà esaudita.
D’un tratto, cominciai a sentirmi depresso. Non farlo, non farlo, Balene, dissi a me stesso. Non c’era scampo. Eravamo tutti fregati. Non c’erano vincitori. C’erano solamente vincitori apparenti. Stavamo tutti dando la caccia a un mare di niente. Giorno dopo giorno. La sopravvivenza sembrava l’unica necessità. Il che non sembrava abbastanza. Non con la Signora Morte in attesa. Quando ci pensavo mi faceva impazzire. Non pensarci Belane, dissi a me stesso. Non c’era scampo.
Alla fine il fuoco si spegne e resta solo il fumo dopo neanche quello.
La mancanza non compensa la lontananza.
A volte basta una parola, una singola parola e le tue certezze e i tuoi desideri crollano di colpo, come un castello di carte investito dal vento.