Angela Vece – Social Network
L’amicizia è fatta di tanti sentimenti diversi: affetto, rispetto, stima, fiducia. E nessuno di questi lo si può ordinare, né comprare. Anche su Facebook l’amicizia si conquista, non si regala.
L’amicizia è fatta di tanti sentimenti diversi: affetto, rispetto, stima, fiducia. E nessuno di questi lo si può ordinare, né comprare. Anche su Facebook l’amicizia si conquista, non si regala.
Ogni ora passata nel mondo virtuale è un’ora rubata alla tua vita. Ripulisciti dalla polvere della rete che si insinua nei meandri del tuo cervello e non lascia spazio alla vita reale. I contatti cercali tra le persone che conosci e quando le incontri non ti servono le faccine di Facebook per dimostrare affetto, ti basta guardarle negli occhi, donare un sorriso e un po’ del tuo tempo. Siamo persone, non figurine su uno schermo.
Non spegnere mai la luce che illumina il tuo cuore.
La frase contiene espressioni adatte ad un solo pubblico adulto.Per leggerla comunque clicca qui.
Dove sono finiti quei gesti carini che si riservavano a quella persona che per noi era davvero speciale. Quelli che si facevano senza l’aiuto di WhatsApp oppure di Facebook. Era bellissimo quando qualcuno ci rincorreva senza tempestarci di messaggi. Quando dimostrava tutto ciò che sentiva in poche e semplici mosse. Erano i tempi in cui i fatti erano al primo posto e contavano ancora più delle parole. Adesso veniamo ricoperti di troppe parole non sentite, di promesse non mantenute e di corteggiamenti freddi e virtuali.
Quanta ipocrisia. Ci sono ancora persone convinte che fingere di stare bene mostrando i lati migliori (se ce ne fossero) di loro su Facebook, li faccia stare veramente meglio. E che mostrare felicità con foto ricordo, la possono sentire veramente. Sveglia! Non prendete per il culo il mondo, ma voi stessi.
Mi sto accorgendo quanto un social come Facebook rispecchi la società in cui cerchiamo di vivere, una società fatta di apparenza, superficialità, ipocrisia e cattiveria gratuita, tanta gente con tanto di firme cucite addosso, un’imbecillità da Guinness dei primati e cattivi come il fiele. Ma cavoli: “Lei non sa chi sono io giusto?” Beh, no non lo so e vivo benissimo senza saperlo.