Angelo Cohelet – Frasi sulla Natura
Lasciamo crepare i pandain pace,che raggiungano in cieloi dinosauri,e tutti quegli altri felici animali,che hanno finalmente estintola loro razza.
Lasciamo crepare i pandain pace,che raggiungano in cieloi dinosauri,e tutti quegli altri felici animali,che hanno finalmente estintola loro razza.
La natura è tremenda, è orrore puro. Mangiarci l’un l’altro per sopravvivere… inutilmente… senza neanche sapere il perché della vita stessa.
C’è questo grigio, e piove un po’. E per dare un senso a tutto questo bisognerebbe guardare i fiori. Non si preoccupano della pioggia, vivono l’attimo con tutta la loro bellezza quasi ringraziando Dio.
Le emozioni possono provarsi anche contemplando un fiore o il mare, vorrei essere una goccia d’acqua di quel mare che ha il potere di farti emozionare.
Natura: non era solo Arcadia, era fatica, pericolo, estraneità. Siamo diventati noi uomini il suo incubo? Non possiamo denunciare un uragano o condannare per genocidio un maremoto. Possiamo però farci un esame di coscienza. Di corsa.
Non dire alla foglia di non caderenon può c’è l’autunno.Non dire al sole di splendere semprenon può c’è la notte.Non dire all’uomo di vivere in eternonon può c’è la morte.Non chiedermi di non amartinon posso ti ho vista.
Il popolo è il giro vizioso della natura per arrivare a sei, sette grandi uomini. Si, e per poi girarci intorno.
La natura è tremenda, è orrore puro. Mangiarci l’un l’altro per sopravvivere… inutilmente… senza neanche sapere il perché della vita stessa.
C’è questo grigio, e piove un po’. E per dare un senso a tutto questo bisognerebbe guardare i fiori. Non si preoccupano della pioggia, vivono l’attimo con tutta la loro bellezza quasi ringraziando Dio.
Le emozioni possono provarsi anche contemplando un fiore o il mare, vorrei essere una goccia d’acqua di quel mare che ha il potere di farti emozionare.
Natura: non era solo Arcadia, era fatica, pericolo, estraneità. Siamo diventati noi uomini il suo incubo? Non possiamo denunciare un uragano o condannare per genocidio un maremoto. Possiamo però farci un esame di coscienza. Di corsa.
Non dire alla foglia di non caderenon può c’è l’autunno.Non dire al sole di splendere semprenon può c’è la notte.Non dire all’uomo di vivere in eternonon può c’è la morte.Non chiedermi di non amartinon posso ti ho vista.
Il popolo è il giro vizioso della natura per arrivare a sei, sette grandi uomini. Si, e per poi girarci intorno.
La natura è tremenda, è orrore puro. Mangiarci l’un l’altro per sopravvivere… inutilmente… senza neanche sapere il perché della vita stessa.
C’è questo grigio, e piove un po’. E per dare un senso a tutto questo bisognerebbe guardare i fiori. Non si preoccupano della pioggia, vivono l’attimo con tutta la loro bellezza quasi ringraziando Dio.
Le emozioni possono provarsi anche contemplando un fiore o il mare, vorrei essere una goccia d’acqua di quel mare che ha il potere di farti emozionare.
Natura: non era solo Arcadia, era fatica, pericolo, estraneità. Siamo diventati noi uomini il suo incubo? Non possiamo denunciare un uragano o condannare per genocidio un maremoto. Possiamo però farci un esame di coscienza. Di corsa.
Non dire alla foglia di non caderenon può c’è l’autunno.Non dire al sole di splendere semprenon può c’è la notte.Non dire all’uomo di vivere in eternonon può c’è la morte.Non chiedermi di non amartinon posso ti ho vista.
Il popolo è il giro vizioso della natura per arrivare a sei, sette grandi uomini. Si, e per poi girarci intorno.