Angelo Cora – Vita
La vita non ti chiede di pagare l’ingresso ma al secondo ballo già ti presenta il conto.
La vita non ti chiede di pagare l’ingresso ma al secondo ballo già ti presenta il conto.
Come si fa a chiamare la vita un’abitudine? I giorni portano colori e profumi diversi alla nostra anima e, se sei un fiore, dovrai guardarti bene anche dalle piogge e dai venti! Non chiamare abitudine, una incredibile avventura.
Giraintorno alla mia vitala menzogna la falsitàdi chi ha sprigionatola malvagitàcredendo di prendersi la mia anima.
E ci troveremo qui… dinanzi allo specchio che ci ha visti crescere… contando le rughe della fatica corrose da dolci lacrime sul nostro viso sapendo di aver vissuto con un sorriso che sorgeva nella giustizia delle nostre azioni… perché solo il giusto conta nella nostra vita.
Mi piace soffermarmi nel pensareche il segreto del maresia l’appartenenza e la conoscenzadel dna di tutto ciò chevive…
Vita: aspettarsi tutto e nonostante ciò andare sempre avanti.
Il problema dell’apparenza è che è troppo appariscente. Il problema dell’essenza, è che è troppo essenziale, così essenziale da non aver nessun significato da sola. È proprio il non comprendere e intuire l’essenzialità dell’apparenza, – condizione prima senza la quale non si potrebbe manifestare la vita, e l’essenzialità del pregiudizio, come meccanismo mentale di riduzione della complessità del reale, “essenziale” alla sopravvivenza mentale e quindi fisica dell’individuo – che fa di te e dei tuoi servili e accondiscendenti commentatori dei superficiali, proprio per il fatto di negare stupidamente quella che voi chiamate apparenza, e con questa l’essenzialità stessa dell’apparenza.