Angiolina Rosaria – Matrimonio
Io lo so perché le donne vedove o divorziate sono restie a risposarsi di nuovo, me lo spiegato, con una frase la mia mamma: “che se le lavassero loro (gli uomini) le mutande.”
Io lo so perché le donne vedove o divorziate sono restie a risposarsi di nuovo, me lo spiegato, con una frase la mia mamma: “che se le lavassero loro (gli uomini) le mutande.”
Bisogna tollerare ciò che non si può cambiare, ma anche allontanare ciò che non si vuol più tollerare.
Sulla strada per Aarhus ho visto una scena penosamente grottesca: due mucche, che erano legate insieme, sono venute al corto galoppo incontro a noi; una correva selvaggiamente e agitava la coda in maniera bizzarra, l’altra si mostrava più prosaica ed era disperata riguardo al fatto di dover prendere parte agli stessi movimenti.Non è regolata così la maggior parte dei matrimoni?
In certi matrimoni lunghi di anni, la prima parola è amore, la seconda è dolore, la terza è rancore.
Non serve avere una fede al dito se non si è legati dentro.
Il matrimonio è come un contratto di lavoro: bisogna sperare che sia a tempo indeterminato se no, ne paghi, a caro prezzo, le conseguenze.
Non sopporto la maggior parte delle coppie! Mi irritano, provocandomi un forte senso di disgusto e pietà.Commettono sempre lo stesso patetico errore: confondere il significato della parola “condividere” con quello di “assecondare”.Malato amore del ventunesimo secolo!