Anna Cosentino – Stati d’Animo
Sono io, sempre me stessa. Non posso cambiare per renderti felice, ma sopratutto non posso cambiare rendendo me infelice.
Sono io, sempre me stessa. Non posso cambiare per renderti felice, ma sopratutto non posso cambiare rendendo me infelice.
Ho curvato ogni mia parte, intenzione, sogno perché aderissero ai tuoi palmi. Ho misurato le parallele di strade tutte uguali e contato i passi nei vicoli, ho girato gli angoli e tracciato le perpendicolari. Non ho avuto soluzioni, ma ho fatto scorta di alternative, ho creduto nel caotico caso e nell’anima a soqquadro. Ho ascoltato le parole che non mi hai detto e le tue lacrime di certi umori storti. Un’esitazione o due. Tre parole o quattro. Sono rimasta clandestina e sequestrata. Incespico ancora tra le cose guaste e poche, tra le mezze allusioni che sono valse più dei discorsi interi. Nell’incertezza tra scomparire e rimanere, ho tolto luci e definizioni, lasciando i calchi alla penombra in uno spiraglio frastagliato di impressioni accennate. Rifletto le mani sulle pareti, gioco con le forme, racchiudendo nuvole nella stanza vuota. Un cielo col tetto a volta e l’aria che sa d’intonaco non più fresco. Anche l’attesa ha avuto un contrattempo. Ho scritto molto sui fogli raccattati da chi li accartocciava per distruggerti e ho ripreso tutte le tue parole per farle mie, scrivendo un rigo sopra e aggiungendo dell’altro spazio bianco perché tu continuassi con l’inchiostro e il tempo nuovo. Ho dimenticato do mettere a posto i fogli. E le finestre si aprono sempre all’improvviso. Ora lo so.
Fino a quando sarò capace di ragionare non sarà facile farmi passare da fessa. Ognuno ha i suoi limiti ed il tuo è proprio quello di sottovalutare chi come me sta un passo avanti!
Ci sono giorni in cui non vuoi pensare al domani, e giorni in cui non vuoi pensare all’ieri, e poi c’è oggi, l’oggi che appartiene all’oggi e non al domani, all’oggi che ti fa dimenticare l’ieri.
Cento lune a picco sul mare, lucciole di un marinaio non ancora vinto dalla burrasca.
Quando voglio confrontarmi con l’unica mia possibile rivale, mi guardo allo specchio.
Mi isolo dal mondo quando non ho la forza di confrontarmi con la realtà. Quando mi rendo conto che tutto ciò che voglio non esiste e non esisterà mai. Mi isolo dal mondo quando ogni cosa che ho è solo apparenza che colma i vuoti di mancate cose e persone che dovrebbero “Essere”!
Ho curvato ogni mia parte, intenzione, sogno perché aderissero ai tuoi palmi. Ho misurato le parallele di strade tutte uguali e contato i passi nei vicoli, ho girato gli angoli e tracciato le perpendicolari. Non ho avuto soluzioni, ma ho fatto scorta di alternative, ho creduto nel caotico caso e nell’anima a soqquadro. Ho ascoltato le parole che non mi hai detto e le tue lacrime di certi umori storti. Un’esitazione o due. Tre parole o quattro. Sono rimasta clandestina e sequestrata. Incespico ancora tra le cose guaste e poche, tra le mezze allusioni che sono valse più dei discorsi interi. Nell’incertezza tra scomparire e rimanere, ho tolto luci e definizioni, lasciando i calchi alla penombra in uno spiraglio frastagliato di impressioni accennate. Rifletto le mani sulle pareti, gioco con le forme, racchiudendo nuvole nella stanza vuota. Un cielo col tetto a volta e l’aria che sa d’intonaco non più fresco. Anche l’attesa ha avuto un contrattempo. Ho scritto molto sui fogli raccattati da chi li accartocciava per distruggerti e ho ripreso tutte le tue parole per farle mie, scrivendo un rigo sopra e aggiungendo dell’altro spazio bianco perché tu continuassi con l’inchiostro e il tempo nuovo. Ho dimenticato do mettere a posto i fogli. E le finestre si aprono sempre all’improvviso. Ora lo so.
Fino a quando sarò capace di ragionare non sarà facile farmi passare da fessa. Ognuno ha i suoi limiti ed il tuo è proprio quello di sottovalutare chi come me sta un passo avanti!
Ci sono giorni in cui non vuoi pensare al domani, e giorni in cui non vuoi pensare all’ieri, e poi c’è oggi, l’oggi che appartiene all’oggi e non al domani, all’oggi che ti fa dimenticare l’ieri.
Cento lune a picco sul mare, lucciole di un marinaio non ancora vinto dalla burrasca.
Quando voglio confrontarmi con l’unica mia possibile rivale, mi guardo allo specchio.
Mi isolo dal mondo quando non ho la forza di confrontarmi con la realtà. Quando mi rendo conto che tutto ciò che voglio non esiste e non esisterà mai. Mi isolo dal mondo quando ogni cosa che ho è solo apparenza che colma i vuoti di mancate cose e persone che dovrebbero “Essere”!
Ho curvato ogni mia parte, intenzione, sogno perché aderissero ai tuoi palmi. Ho misurato le parallele di strade tutte uguali e contato i passi nei vicoli, ho girato gli angoli e tracciato le perpendicolari. Non ho avuto soluzioni, ma ho fatto scorta di alternative, ho creduto nel caotico caso e nell’anima a soqquadro. Ho ascoltato le parole che non mi hai detto e le tue lacrime di certi umori storti. Un’esitazione o due. Tre parole o quattro. Sono rimasta clandestina e sequestrata. Incespico ancora tra le cose guaste e poche, tra le mezze allusioni che sono valse più dei discorsi interi. Nell’incertezza tra scomparire e rimanere, ho tolto luci e definizioni, lasciando i calchi alla penombra in uno spiraglio frastagliato di impressioni accennate. Rifletto le mani sulle pareti, gioco con le forme, racchiudendo nuvole nella stanza vuota. Un cielo col tetto a volta e l’aria che sa d’intonaco non più fresco. Anche l’attesa ha avuto un contrattempo. Ho scritto molto sui fogli raccattati da chi li accartocciava per distruggerti e ho ripreso tutte le tue parole per farle mie, scrivendo un rigo sopra e aggiungendo dell’altro spazio bianco perché tu continuassi con l’inchiostro e il tempo nuovo. Ho dimenticato do mettere a posto i fogli. E le finestre si aprono sempre all’improvviso. Ora lo so.
Fino a quando sarò capace di ragionare non sarà facile farmi passare da fessa. Ognuno ha i suoi limiti ed il tuo è proprio quello di sottovalutare chi come me sta un passo avanti!
Ci sono giorni in cui non vuoi pensare al domani, e giorni in cui non vuoi pensare all’ieri, e poi c’è oggi, l’oggi che appartiene all’oggi e non al domani, all’oggi che ti fa dimenticare l’ieri.
Cento lune a picco sul mare, lucciole di un marinaio non ancora vinto dalla burrasca.
Quando voglio confrontarmi con l’unica mia possibile rivale, mi guardo allo specchio.
Mi isolo dal mondo quando non ho la forza di confrontarmi con la realtà. Quando mi rendo conto che tutto ciò che voglio non esiste e non esisterà mai. Mi isolo dal mondo quando ogni cosa che ho è solo apparenza che colma i vuoti di mancate cose e persone che dovrebbero “Essere”!