Anna De Santis – Antichi aforismi
Aver compagno in duol scema la pena.
Aver compagno in duol scema la pena.
Non voglio credere che dopo non ci sia niente, cosa ho vissuto a fare, perché soffrire, qual è lo scopo di accapigliarsi tanto, di amare, odiarsi e uccidere per questa vita relativamente breve e inutile, se tutto quello che abbiamo fatto non ha uno scopo.
Quando vedi soffrire un padre che non è stato più giustoti domandi come possa mai succederee chi provi gustoa togliere la vita ad un uomo in quelle condizionisenza più vergogna ed in preda alle umiliazionidipendente da tutto e da tuttisolo mortificazioniper chi ha dato tanto e ricevuto pocoed ora ancora vita si accaniscetogliendogli la dignità di uomoperché volere anche l’ultimo suo donoa chi deve chiedere perdonoperché tutti questi guai…se il giusto è per sempre e non muore mai.
Certo che l’Italia è l’Eden dei calciatori stranieri, vengono, tirano un calcio ad una palla, e gli regaliamo un sacco di soldi.
Presso che le operazioni tutte con le quali gli uomini s’ingegnano di acquistare la felicità, sono ad essi cagione di maggiore infelicità.
Chi, essendo in guerra col mondo, e in pace con se medesimo, può essere felice;…
Com’è semplice smontare tutto quello che si è fatto senza alcuna nuova proposta.