Anna De Santis – Figli e bambini
Alla domanda del giudice minorile: “signora come vuole che sia suo figlio?” Risposi: “non ha importanza, basta che faccia presto, perché mi sta aspettando”. Dopo tre mesi sono partita per Santiago del Cile.
Alla domanda del giudice minorile: “signora come vuole che sia suo figlio?” Risposi: “non ha importanza, basta che faccia presto, perché mi sta aspettando”. Dopo tre mesi sono partita per Santiago del Cile.
Mamma, tu non morirai mai, perché io sarò sempre il tuo bambino.
È il grande ad insegnare l’educazione al piccolo. E quando manca nel comportamento di quest’ultimo, il primo dev’essere quegli a mettersi in discussione per comprendere la motivazione.
Consiglio il convivere, piuttosto che sposare.
Il nostro amore esiste nei nostri sguardi, nei nostri corpi ma soprattutto nel tuo ventre: nel fiore che sboccerà a primavera.
In una camera d’ospedale… quando una notte diventa lunghissima accanto ad un genitore che soffre e tu non puoi far niente e te lo vedi morire… è una lunga agonia e pensi mille cose, ti vengono in mente ricordi che avevi dimenticato e tutto l’amore che c’è stato… ma ora in quel letto c’è un bambino che deve essere accudito come l’ha fatto per te un tempo… e senti il suo lamento in ogni movimento…
I genitori insegnano ai propri figli che sbagliando si impara. Io, piuttosto, credo di stare imparando a sbagliare. E credetemi quando dico che è tanto più prezioso un errore scomodo di una decisione corretta preconfezionata.