Anna De Santis – Morte
Vorrei morire dopo aver pareggiato i conti su quel che ho dato e quel che ho ricevuto.Tanto ho dato siatene certi, ed ancora poco avuto.
Vorrei morire dopo aver pareggiato i conti su quel che ho dato e quel che ho ricevuto.Tanto ho dato siatene certi, ed ancora poco avuto.
Cosa è mai la morte? Forse il secondo più libero e corto, dopo l’attimo più soffocato?
“Can you hear me?”. Ci vorrebbe l’urlo di Bruce Springsteen per arrivare lassù e chiedere a Michael Jackson se ci sente, se vede che cos’è successo da quando è uscito dai vestiti di pazzo psicopatico per indossare i panni umani, quelli di un uomo che, alla fine, può disperare, soffrire, morire come tutti.
Perché con te non riesco mai a spiegare quello che mi succede e con un bacio mi costringi a non urlare, non posso arrabbiarmi con te, come devo fare, mi rubi col respiro le parole che rimangono lì sulle tue labbra… riuscirò un giorno forse, a non cedere e capitolare tra le tue braccia amore… ti prego lasciami almeno il gusto di parlare… non stringermi così forte, per una volta ti voglio dire…
Succhiami via la Vita, prima che l’Amore, raggiunga il mio tormentato Cuore… Donami il dolce Brivido della Morte!
La morte non può essere combattuta, non possiamo vedere in lei una fatale nemica; la morte è troppo forte, più la si combatte e più lei si diverte.
Si può vincer la morte, basta sapere di aver vissuto appieno tutta la propria vita, aver colto ogni attimo e salvato nella memoria, aver dato il proprio affetto a chi lo meritava, aver vissuto con la gioia di vivere, se una persona è sicura di questo, può morire serena.