Anna Falchi – Società
Non c’è meritocrazia in Italia, non c’è la possibilità di riscattarsi.
Non c’è meritocrazia in Italia, non c’è la possibilità di riscattarsi.
Lo stato tiene buona la stampa con i finanziamenti ai giornali perché i giornali tengano buoni noi con le parole.
Se spendi un sacco di soldi nei giochi “dello Stato” è tutto regolare, mentre se gli stessi soldi li butti giocando “in nero” per scommesse o videopoker lo Stato ti mette a disposizione psicologi che ti devono “sdrogare” la mente. In più c’è da dire che il furbo Stato ha triplicato in settimana le giocate del superenalotto, sapendo benissimo che il 90% dei giocatori gioca sempre gli stessi numeri. Complimenti!
Chi lavora crea ricchezza, chi fa politica realizza sprechi.
L’unica cosa del quale dobbiamo esser grati al dilagante impero della comunicazione è che l’uomo ha sempre meno bisogno di Dei in terra, alla stregua dei vari Stalin, Mao, Hitler… il trionfo della democrazia.Testimone del fenomeno è che stiamo vivendo il periodo storico più lungo della storia moderna senza guerre.O meglio!Padroni dell’economia, noi occidentali, le facciamo fare ad altri in Paesi vigilati o monitorati con plagi.Brandendo il mitra della pace interveniamo per manipolare con i nostri eroici contingenti di Messicani, Neri e Meridionali.E noi che abbiamo il Diritto del voto, dalle nostre comode poltrone, esercitiamo il Dovere di far finta di un… Dazio.
La predilezione della borghesia per i banditi si spiega con l’erroneo concetto: un bandito non può essere un borghese. Questo errore discende in linea retta dall’altro: un borghese non può essere un bandito.
Se vogliamo che le cose cambino, occorre occupare le banche e far saltare la televisione. Non c’è altra possibile soluzione rivoluzionaria.