Anna Maria D’Alò – Libri
Leggere un libro è entrare con i passi di un bambino in un’isola misteriosa, inseguendo i voli dell’immaginazione.
Leggere un libro è entrare con i passi di un bambino in un’isola misteriosa, inseguendo i voli dell’immaginazione.
Mi piacerebbe far vagare il mio cuore. Se solo riuscissi a concederlo, sia pure per soltanto un fine settimana, questa pioggia sul mio viso avrebbe sapore. Se amare fosse facile starei abbracciata a lui e le parole delle canzone racconterebbero una storia, che sarà la nostra storia.
Capita di incontrare persone che non dovrebbero mai finire insieme, in nessun caso, neanche fossero l’ultimo uomo e l’ultima donna rimasti sulla faccia della terra, per il dolore e la sofferenza che inevitabilmente si procureranno l’un altra.
Un corpo è colorato di desideri, di paure, di gioia, di dolore, è una tavolozza di emozioni dove l’anima intinge il suo pennello per dipingere la vita d’arcobaleno.
Vivere la malattia come un’opportunità, fare della sofferenza una fortissima esperienza, tutto ciò mi permette di affrontare la vita in un modo diverso. Prima di essere malato non avevo contatto con me stesso. Credevo di non avere bisogno di nulla ma invece ero insoddisfatto perché pur avendo tutto ero sempre alla ricerca di qualcosa che non possedevo. Ora invece conosco i miei limiti. Non sento di dover dimostrare niente a nessuno ma posso accettare la mia dipendenza dagli altri. Mi sono riconciliato con me stesso.Ne ho ben tre di fortune: come medico, come malato e come uomo.
Leggere è riempire il nostro mondo di nuovi colori.
Ci sono sguardi che solo una donna sa lanciare in uno spazio dove c’è sempre l’inizio o la fine di qualcosa.