Anna Maria D’Alò – Stati d’Animo
Tutto è essenza se è il cuore ad emanarla e l’anima a respirarla.
Tutto è essenza se è il cuore ad emanarla e l’anima a respirarla.
Se l’infelicità ama essere in compagnia, certo essa ne trova a sufficienza.
Mi sento come l’aereo, che è precipitato. Distrutta. Mi sento come il deserto, che è monotono. Noiosa. Mi sento come il pilota, che è lì da solo. Disperata. Mi sento come l’elefante, che è stato mangiato dal serpente. Inghiottita. Mi sento come il bambino, che non viene preso sul serio dagli adulti. Incompresa. Mi sento come la pecora, che è stata disegnata nella scatola. Imprigionata. Mi sento come il pianeta, che è lontano. Piccola. Mi sento come il tramonto del sole, che è diventato abitudine. Senza valore. Mi sento come il baobab, che è un pericolo. Indesiderata. Mi sento come il vulcano, che sta per esplodere. Impaziente. Mi sento come il re, che si aspetta troppo. Delusa. Mi sento come il vanitoso, che vorrebbe essere ammirato. Insoddisfatta. Mi sento come l’ubriacone, che beve per dimenticare. Dipendente. Mi sento come l’uomo che accende i lampioni, oppresso dalla consegna. Schiacciata. Mi sento come il geografo, che vuol capire tutto ciò che esiste. Ignara. Ma sono anche il fiore, che ama il Piccolo Principe. Sono anche il Piccolo Principe, che vuole addomesticare la volpe. Sono la volpe, che riesce a fidarsi di qualcuno, costi quel che costi. E di me si deve prendere tutto, quello che sono e quello che non sono. Ma ho una paura dannata del morso del serpente.
Ci sono sguardi che fanno fermare il cuore, durano attimi, ma sembra che durino all’infinito, sguardi che ti avvolgono, iniettati d’amore, che ti accarezzano leggeri, ti parlano senza che la bocca pronunci alcuna parola, sguardi che fanno rumore, ti frugano dentro. E ti rubano l’anima, l’abbracciano, la graffiano. Sguardi che ti fanno male e ti restituiscono il respiro da quanto sono belli lasciandoti dentro un’impronta incancellabile e indimenticabile.
Perché il cuore gela e la paura fa da padrona, se il tuo amore è lo stesso respiro che mi dà aria? Perché t’allontano e soffro nella mia silente pazzia?
Si parla tanto della “temuta solitudine”… penso che la vera paura sia quella di rimanere da soli con se stessi.Non è sempre facile “specchiarsi”, ancora più difficile è riconoscersi.
Ed è semplicemente bellissimo, ed è semplicemente unico, semplice e vero. È quello che porti dentro, no! Non lasciarlo morire, non prenderlo per poi gettarlo, ha un valore enorme. Rispettalo per prima tu; solo allora potrai fare in modo che gli altri lo rispettino. Non chiedere, non pretendere ma ricordati sempre che dare ha in cambio il diritto di ricevere. Sappi ascoltare e capire e apriti dove sei capita e ascoltata. Rinuncia e impara che non tutte le sconfitte sono una perdita anzi a volte è andare in contro a qualcosa di più grande e meraviglioso.