Anna Maria D’Alò – Stati d’Animo
La notte ha la nostra voce, perché ci ascolta mentre noi ascoltiamo il suo silenzio che ha l’eco della nostra voce.
La notte ha la nostra voce, perché ci ascolta mentre noi ascoltiamo il suo silenzio che ha l’eco della nostra voce.
Avevo un divieto di accesso nella mia testa, e lei era la classica persona che non rispettava la segnaletica.
Odio me stesso… Si dice che l’odio derivi dall’invidia, bhè allora cosa dovrei pensare? Invidio me stesso, ma mi odio… Non è un controsenso, oppure no?
Ho tutto scritto sulla schiena. I mille rifiuti tra i reni, le impossibilità sulle scapole, l’ansia che scende dalla nuca a seguire le vertebre tra i suoi anelli e vi scivola in mezzo come nastro di raso finissimo; la paura che mi fa un giro di morte, da fianco a fianco, a cingermi saldamente. La paura. È un gioco diabolico il suo. Occhi sbarrati che, se anche volessi chiuderli per difendermi, non potrei. Non posso. Mi resta solo di voltarmi di spalle e continuare queste mie scritture, incise con bisturi dilanianti e sferzate crudeli. Poi, si rigenera. Pelle diafana ed elegante. Allontanarsi, dondolando.
Ho corso, ho sbattuto la testa, ho sofferto dolori lancinanti, ho avuto paura, ma non ho smesso di credere in me stessa ed in ciò che sono.
Il futuro non va programmato, costruito e nemmeno atteso. Il futuro va vissuto ogni momento. Perché non è altro che la conseguenza di quello che fai ora.
Non esistono i miracoli, ma solo sensazioni uniche.