Anna Maria D’Alò – Tristezza
Uno sguardo malinconico cela una lacrima prigioniera.
Uno sguardo malinconico cela una lacrima prigioniera.
Ma io non penso alla solitudine come causa dell’amore e non penso nemmeno che sia profonda come l’amore, questo lo è molto di più. Io la solitudine la vedo come scoperta, come un arrivo. All’incontrario di tutto ciò che pensa la maggior parte delle persone, che la solitudine sia triste, io la trovo bella e piena di sfaccettature e soprattutto come una meta in cui ognuno di noi dovrebbe arrivare. Chi non conosce la bellezza della solitudine non può comprendere e conoscere la bellezza dell’amore. La solitudine è rara e saper apprezzarla è un grande passo.
Non passa niente, non si supera niente, si mette solo da parte il dolore e si va avanti sperando di non provarne più, il dolore passerà ma la ferita che lascia è indelebile, non esistono cose che possano cancellare i segni del passato.
Tutto è relativo e nessuno deve sentirsi superiore o inferiore all’altro che misura con il suo metro.
Ho solo voglia di chiudere, chiudere i pensieri, chiudere il cuore, chiudere i dolori, chiudere le delusioni, chiudere le amarezze, chiudere tutto.
Oggi è uno di quei giorni un po’ così, non sai più chi sei, dove stai andando! Pensi che la tua vita sia tutta qui e che non cambierà niente, che il tempo invece di migliorarti ti peggiora e che le persone vedono di te solo quello che vogliono vedere!
La sensibilità e la comprensione verso gli altri appartengono a chi si è formato levigando la propria corteccia con le intemperie della vita, ogni nodo e ogni scalfittura irrobustiscono il tronco del proprio albero che donerà sempre i suoi frutti e la sua linfa alla terra che lo ha accolto, da cui prende e restituisce con amore, perché è consapevole che nulla gli appartiene. Solo chi ha subito gli uragani potrà comprendere le tempeste altrui e conoscere i propri limiti.