Anna Maria D’Alò – Vita
La vita è un lungo percorso tra rovi e sterpi, ma se imparerai a camminare, infine, stringerai boccioli di rose tra le mani ferite.
La vita è un lungo percorso tra rovi e sterpi, ma se imparerai a camminare, infine, stringerai boccioli di rose tra le mani ferite.
Non arrampicarti sugli specchi per avvalorare le tue ragioni. Se sei tu il primo a non crederci, le ragioni scivoleranno nelle mani dell’accusa.
Prima di giudicare l’altro, bisogna indossare la sua anima.
Ci ostiniamo ad insistere che la vita vada come vogliamo noi, ma la vita va, va via da sola. Siamo noi che ci dobbiamo adeguare alla sua corsa, ai suoi ritmi. Siamo noi che dobbiamo correrle dietro e raggiungerla, se vogliamo assaporarla, se vogliamo viverla tutta.
E ti ritrovi a ingoiare sale come fosse zucchero, a sbattere la porta e andar via, a premere l’acceleratore per allontanarti al più presto, perché le ferite bruciano tanto e, spesso, gli estintori mancano.
Di questo nostro tanto ne rimane solo il poco.
La tentazione ti morde mentre addenti la mela della libertà.
Non arrampicarti sugli specchi per avvalorare le tue ragioni. Se sei tu il primo a non crederci, le ragioni scivoleranno nelle mani dell’accusa.
Prima di giudicare l’altro, bisogna indossare la sua anima.
Ci ostiniamo ad insistere che la vita vada come vogliamo noi, ma la vita va, va via da sola. Siamo noi che ci dobbiamo adeguare alla sua corsa, ai suoi ritmi. Siamo noi che dobbiamo correrle dietro e raggiungerla, se vogliamo assaporarla, se vogliamo viverla tutta.
E ti ritrovi a ingoiare sale come fosse zucchero, a sbattere la porta e andar via, a premere l’acceleratore per allontanarti al più presto, perché le ferite bruciano tanto e, spesso, gli estintori mancano.
Di questo nostro tanto ne rimane solo il poco.
La tentazione ti morde mentre addenti la mela della libertà.
Non arrampicarti sugli specchi per avvalorare le tue ragioni. Se sei tu il primo a non crederci, le ragioni scivoleranno nelle mani dell’accusa.
Prima di giudicare l’altro, bisogna indossare la sua anima.
Ci ostiniamo ad insistere che la vita vada come vogliamo noi, ma la vita va, va via da sola. Siamo noi che ci dobbiamo adeguare alla sua corsa, ai suoi ritmi. Siamo noi che dobbiamo correrle dietro e raggiungerla, se vogliamo assaporarla, se vogliamo viverla tutta.
E ti ritrovi a ingoiare sale come fosse zucchero, a sbattere la porta e andar via, a premere l’acceleratore per allontanarti al più presto, perché le ferite bruciano tanto e, spesso, gli estintori mancano.
Di questo nostro tanto ne rimane solo il poco.
La tentazione ti morde mentre addenti la mela della libertà.