Annamaria Crugliano – Filosofia
Le lucciole in realtà imitano le stelle una cosa ancora più grande e le stelle imitano Dio!
Le lucciole in realtà imitano le stelle una cosa ancora più grande e le stelle imitano Dio!
La felicità è uno stato di inconsapevole incoscienza, di sconsiderata ebbrezza, di irraggiungibile involontaria follia.
Sono la media ponderata di ciò che dicono su di me e di come mi racconto.
Il genio nasce dalla sofferenza.
L’eterno è morte, perché non diviene ma resta statico, l’istante è vita e segue il divenire per trasformarsi e stupire. L’infinito è, il finito sarà.
Io sono e quindi penso lasciandomi ragionare e più ragiono e più penso e meno sono.
La felicità, la gioia e l’allegria sono molto più insensibili in confronto alla tristezza, al dolore e alla sofferenza.Tendiamo a sentire più l’agonia dei secondi in confronto al benessere dei primi; come se quest’ultimi fossero tenue nebbia al mattino che si dissolvono in pochi attimi.La felicità, la gioia e l’allegria sono come tratteggiati sulla sabbia mentre la tristezza, il dolore e la sofferenza vengono scolpite nella roccia. Tendiamo ricordare più i secondi che i primi; come se per quest’ultimi soffrissimo d’una sorta d’amnesia, slavate via dalla sabbia al passaggio della schiuma, dalle onde del tempo e dal continuo suo peregrinare. Mentre i secondi son come sassi lanciati al cuore e si depongono sull’anima appesantendola ogniqualvolta il loro ricordo torna a farci visita, visita poco gradita.