Annamaria Crugliano – Filosofia
Se piangessi stelle le mie lacrime si vedrebbero di più.
Se piangessi stelle le mie lacrime si vedrebbero di più.
Quando voi cercate di farmi soccombere, io mi rialzo…
“Chi è l’uomo?” Chiese il bimbo al matematico. Ed egli rispose: “l’uomo è un punto, sul piano dell’esistenza che si sposta celermente sulla retta dei sogni.”
L’apparente pazzia è indice d’intelligenza.
Gli anni passano, non c’è niente da fare, loro non guardano in faccia nessuno, ricchi, poveri, giovani, meno giovani, niente sono senza cuore, sono imperterriti, loro avanzano, avanzano e ogni tentativo di fermarli è praticamente impossibile, e così ti ritrovi a fare il primo compleanno, poi i fatidici diciotto anni, il primo quarto di secolo, e pian piano ecco che arrivi a cinquanta, “cinquanta mezzo secolo di vita”, tu non ti senti vecchio, poiché dentro la tua anima non hai età, ti senti ancora un ragazzo, e quando per un attimo te li dimentichi è la gente che te lo fa notare, te lo dicono spudoratamente, senza mezzi termini, “stai diventano vecchio”, non c’è nulla da fare, devi desistere alla realtà, gli anni passano.
La percezione di ciò che si sviluppa nel nostro contorno, dove arrivano direttamente i nostri sensi senza vincoli creati dal tempo che hai a disposizione è l’unica realtà nota.
Essere un simbolo non è essere un pesante sasso o un trofeo ma vuol dire dare un’indicazione.