Annamaria Crugliano – Morte
Sopravvivere alla morte di chi si ama è come vivere un amore che non c’è.
Sopravvivere alla morte di chi si ama è come vivere un amore che non c’è.
Amare fa fare tante cose: fa sognare, fa capire, fa desiderare, fa aspettare, fa vivere, fa cambiare, fa accettare, fa perdonare… eppure fa anche morire.Ma amare è semplice; perché dovremmo comunque perdonare, accettare, cambiare, vivere, aspettare, desiderare, capire, sognare e anche morire… tanto vale che amiamo!
Troviamo sempre nuovi metodi per guarire, ma moriamo sempre negli stessi modi.
Io non dovrei insegnarti ad amarmi.
La vita e la morte, che strana parentela, non vanno d’accordo, ma viaggiano sempre tenendosi per mano.
Alla fine l’ipersensibilità ti rende così debole che arrivi a pensare che qualsiasi cosa diventi inspiegabile, atroce, irreparabile e ingiusta. Cominci a odiare tutto, a odiare le persone fino ad arrivare a odiare te stesso, la tua vita e così arriva l’ultimo inspiegabile, atroce, irreparabile e ingiusto pensiero che ti porta alla fine.
La vita è come un castello di carte, dove cerchi di costruirti qualcosa con pazienza e dedizione e poi basta un niente per spazzare via tutto.