Annamaria Crugliano – Tristezza
Mi manchi e questo non ha tempo.
Mi manchi e questo non ha tempo.
Lasciami! Lasciami! Io son troppo puro per te, non mi toccare! Non era proprio ora divenuto perfetto il mio mondo? La mia pelle è troppo pura per le tue mani! Lasciami! Stupido, balordo ottuso d’un giorno. Non è la mezzanotte più chiara? I signori della terra devono essere i più puri, i più sconosciuti, i più forti, le anime di mezzanotte sono più chiare e profonde di qualunque giorno. O giorno, tu brancichi verso di me! Cerchi a tastoni la mia felicità. Son per te ricco, solitario, un tesoro solitario, una camera dei forzieri? O mondo, tu vuoi me? Son io per te montano? Son per te spirituale? Son per te divino? Ma giorno e mondo, voi siete troppo goffi, abbiate mani più accorte, tendetele verso una più profonda felicità, verso una più profonda infelicità, tendetele verso qualche Dio. Non tendetele verso di me. La mia infelicità, la mia felicità, è profonda, o giorno bizzarro. Ma io non sono un Dio, non l’inferno di un Dio, profondo è il suo dolore.
Non ti auguro di passare quello che sto passando io, Semplicemente per il fatto che non cancellerebbe il male che mi hai fatto.
Sapere che la cosa che desideravi più di ogni cosa al mondo non potrà mai avverarsi è terribile e, nonostante tutto, fingere che vada bene così è ancora più terribile.
Tutta la tristezza e la solitudine che uno porta dentro prima o poi uscirà fuori… tra l’indifferenza delle persone che ci circondano… rendendolo ancora più solo…
Forse avermi trattato male è servito per rendermi conto della realtà: mi hai tolto le mie illusioni di bambina.
Passiam gran parte della vita a sognare e rincorrere qualcosa per poi fallire miseramente…