Anonimo – Amico
Il parlar chiaro è fatto per gli amici.
Il parlar chiaro è fatto per gli amici.
Abbiamo bisogno di preti, Signore, ma di preti fatti sul tuo stampo; non vogliamo sgorbi, non vogliamo “occasionali”, ma preti autentici, che ci trasmettano te senza mezzi termini, senza ristrettezze, senza paure. Vogliamo preti “a tempo pieno”, che consacrino ostie, ma soprattutto anime, trasformandole in te; preti che parlino con la vita, più che con la parola e gli scritti; preti che spendano il loro sacerdozio anziché studiare di salvaguardarne la dignità. Sai bene, Signore, che l’uomo della strada non è molto cambiato da quello dei tuoi tempi; ha ancora fame; ha ancora sete; fame e sete di te, che solo tu puoi appagare. Allora donaci preti stracolmi di te, come un Curato d’Ars, preti che sappiano irradiarti; preti che ci diano te. Di questo, solo di questo noi abbiamo bisogno. Perdona la mia impertinenza: tieniti i preti dotti, tieniti i preti specializzati, i preti eloquenti, i preti che san fare schemi, inchieste, rilievi. A noi, Signore, bastano i preti dal cuore aperto, dalle mani forate, dallo sguardo limpido. Cerchiamo preti che sappiano pregare più che organizzare, preti che sappiano parlare con te, perché quando un prete prega, il popolo è sicuro. Oggi si fanno inchieste, si fanno sondaggi su come sarà, su come la gente vuole il prete. Non ho mai risposto a queste inchieste, ma a te, Signore, posso e voglio dirlo: il prete io lo voglio impastato di preghiera. Donaci, o Signore, preti dalle ginocchia robuste, che sappiano sostare davanti a te, preti che sappiano adorare, impetrare, espiare; preti che non abbiano altro recapito che il tuo Tabernacolo. E dimenticavo: rendici degni di avere tali preti.
Siamo amici da più o meno 5 anni abbiamo riso, scherzato, discusso, litigato e parlato. Adesso posso dire una cosa: una persona meglio di te non c’é, perchè anche con i tuoi difetti ti sai far voler bene non dimenticarti di noi quando partirai.
Avere al proprio fianco una moglie malata di gelosia ti porta ad avere solo due amici: te stesso e il gatto.
È bello sapere che chi ti ha fatto del male ora soffre come hai sofferto tu…
Parlare d’amore è come camminare dove gli angeli stessi temono di mettere piede.
Oh! Non ce la faccio più a sentirti solo per telefono, le mie labbra vogliono assaporare di nuovo le tue, il mio naso vuole risentire il tuo profumo e soprattutto i miei occhi mi chiedono di rivedere le tue movenze e i tuoi sguardi.